Max Gazzè nei guai per abusi edilizi: condannato a risarcire con 5mila euro il comune di Campagnano
Max Gazzè è nei guai. Lo scorso 17 febbraio è stato condannato dal Tar del Lazio a risarcire con 5mila euro il comune dove vive, Campagnano, in provincia di Roma, a causa di numerosi abusi edilizi presenti nella sua villa. Nel 2010 il comune aveva respinto la richiesta di potersi avvalere delle norme previste dal condono edilizio di Berlusconi del 2003. Tutto è iniziato quando nel 2004 Gazzè ha comprato casa sul lago di Bracciano, pochi mesi dopo che il precedente proprietario aveva fatto richiesta del condono. E Repubblica riferisce che gli abusi erano molti: da una piscina nella sua villa alla realizzazione di un portico su un lato della strada. Ma anche un soppalco che avrebbe ampliato l’abitazione, la diversa esecuzione della sagoma del fabbricato e il cambio di destinazione d’uso del magazzino da uso agricolo a residenziale.
L’inchiesta
Quando venne presentata la domanda di condono gli abusi erano stati denunciati come opere di ristrutturazione edilizia e di manutenzione straordinaria, realizzate in assenza o in difformità del titolo edilizio, ovvero nelle categorie 3 e 6. Ma per il comune le cose stavano diversamente: quegli abusi rientravano nella categoria 1, che comprende tutte le opere realizzate in assenza o in difformità dal titolo abilitativo edilizio e non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici. E per questo andava presentata anche una perizia. Soprattutto perché la differenza tra gli abusi denunciati e quelli realizzati sarebbe stata almeno il doppio. Il cantautore sembra non aver intenzione di mollare. I suoi avvocati hanno infatti fatto richiamo alla legittimità costituzionale in merito alla legge regionale. Ma i giudici hanno rigettato il ricorso. E il cantante è ora costretto a un risarcimento e a sanare gli abusi.