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Freccero contro «il pensiero unico in Rai», la teoria sulla guerra in Ucraina: «Ormai nei talk si parla solo se anti Putin»

Per l'ex direttore di Rai2, i partiti in viale Mazzini non contano più niente, perché in onda andrebbe solo la «propaganda globalista» soprattutto sull'invasione russa in Ucraina

La vera cappa di censura che aleggia sulla Rai secondo Carlo Freccero non è dovuta al potere dei partiti, ma più a una «linea del globalismo e del pensiero unico» che ha preso ormai il posto delle tradizionali contrapposizioni politiche nel dibattito pubblico. Secondo Freccero, prima con la pandemia di Covid e ora con la guerra in Ucraina, in Tv si ritroverebbero più posizioni simili alle sue di fatto, storicamente scettico sui vaccini e sulla difesa di Kiev dopo l’aggressione russa. Dirigente di lungo corso in Rai, Freccero al Fatto quotidiano difende le scelte di Lucia Annunziata e prima ancora di Fazio Fazio che secondo lui non avevano alternativa: «Fazio e Annunziata sono voluti restare fedeli al format e al target dei loro programmi: quando hai successo è fondamentale. Cambiare è un suicidio perché significa smantellare l’audience costruita nel tempo. Si vede che entrambi hanno intuito possibili intromissioni sulla scelta degli ospiti o sulla scaletta. Soprattutto Fazio ha messo in scena un mondo liberal e progressista che non vuol essere contaminato». E su chi possa prendere il posto di Fazio la domenica sera, Freccero ha un nome a sorpresa: «Potrebbe riuscirci Paolo Bonolis».

Quel che è certo per Freccero è che ormai «non ha più senso ragionare di destra e sinistra», perché anzi i «partiti non contano più nulla. Dio, Patria e Famiglia da un lato contro diritti Lgbt dall’altro: termini insignificanti dal punto di vista economico e geopolitico». La Tv di Stato secondo l’ex direttore di Rai2 «non fa più servizio pubblico, né informazione, ma si limita a ufficio di collocamento per gli amici del partito vincente. La sua inutilità appare sempre più scandalosa nel caso della guerra in Ucraina che viale Mazzini esalta, ma che forse gli italiani non vogliono, almeno a vedere i sondaggi». Freccero non chiarisce a quali rilevazioni si riferisca, ma la sua convinzione è che ormai la censura sia arrivata a esprimersi attraverso quella che definisce propaganda del pensiero unico: «Ed è principalmente di guerra. Alla luce di tutto ciò, che senso ha invocare la libertà di espressione del partito all’opposizione? Le logiche partitiche di destra e sinistra sono perfettamente interscambiabili, così come lo sono i leader politici da Draghi a Meloni, perché costrette a recitare un copione esterno. Per partecipare da opinionisti bisogna pagare un pedaggio: “premesso che Putin è un crudele aggressore…”. Basti vedere lo spazio che viene dato in tv ai referendum contro l’invio di armi: zero. Ma la sede per parlarne sarebbe proprio la Rai».

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