Ultima puntata di Che tempo che fa, Littizzetto fa il verso a Salvini nella sua lettera di saluto alla Rai: «Bello ciao»
Il monologo di congedo di Luciana Littizzetto su Rai 3 non è privo di battute – e polemiche – incentrate sull’addio alla Rai. Dopo una serie di sketch sull’arredo dello studio, «da vendere su Ebay» o donare ad «Antonella Clerici», la comica torinese scherza sulle ferie che si dovrà concedere il conduttore, Fabio Fazio. Passa in rassegna alcuni volti noti del servizio pubblico, come Mara Venier – protagonista negli scorsi giorni di una gaffe sul vibratore – e poi sfida Fazio: «Apriamo la pagina politica?». E lui: «Stasera puoi fare quello che vuoi». Si parte allora dal G7 di Hiroshima, «con l’abbiocco di Joe Biden», con il quale «Er Meloni» parrebbe aver «iniziato una relazione». Un po’ «nonno di Heidi e Heidi», un po’ con la presidente del Consiglio a fare «da badante» al presidente degli Stati Uniti. Dopo la foto della leader di Fratelli d’Italia e Biden, Littizzetto fa mostrare dalla regia gli scatti di Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron e Meloni e Xi Jinping. Poi arriva lo scatto che la vede accanto a Justin Trudeau: «Qui le stava dicendo che era preoccupato per i diritti lgbt in Italia e lei ha fatto una faccia…». Mentre, «nella foto con l’ideologo di Donald Trump, vedi con che passione lo guardava?». La comica si domanda: «Come fai a essere così amica di Biden e, insieme, dell’ideologo di Trump?».
E in chiusura, la classica letterina, «indirizzata a Viale Mazzini». Esordisce: «Cara Rai, tu che sei partita con un canale e adesso ne hai più di Venezia. Tu che hai Tg1, Tg2 e, per ora, anche il Tg3. Tu che non hai più l’Annunziata. Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione. Abbiamo retto a sette governi. Sono stati anni proprio belli, di allegria, fatica, grandi ascolti, ospiti importanti. Ogni anno pestavamo qualche merdone e ci spostavi di canale, ma abbiamo resistito: soprattutto grazie ai nostri milioni di spettatori che ci vogliono bene. Cara Rai, tu per me non sei la parte politica di turno che ti governa, tu sei Enzo Biagi, Mike Bongiorno, Piero e Alberto Angela, Pippo Baudo, Renzo Arbore, la mia amata Raffaella – e l’elenco continua -. Mi lasci ricordi straordinari, e pure sto pirla di Fabio, che mi dovrò portare “alla prova del Nove”. Grazie a Fabio per tutti questi anni insieme. L’unico presentatore che se fa pessimi risultati gli danno addosso, e che se ne fa di ottimi gli danno addosso il doppio. Cara Rai, restiamo amici, chissà se un giorno ci ritroveremo, in un’Italia diversa, dove la libertà venga rispettata. In un’Italia dove un ministro non si preoccupa di quello che fa un saltimbanco. Non ti dimenticare che il servizio pubblico è di tutti, di chi governa e di chi pensa il contrario». Infine, la stoccata a Salvini: «P.s. Bello ciao».
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