Pnrr, a giugno verifica della Commissione Ue su modifiche. Meloni: «Garantire che risorse arrivino a terra»
«Il nostro obiettivo è chiaro: ottimizzare al meglio l’occasione che arriva dal Pnrr, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra». Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, introducendo a Palazzo Chigi la relazione semestrale alle Camere sullo stato di attuazione del Piano nazionale ripresa resilienza. Per la presidente del Consiglio, l’esecutivo «continuerà a lavorare, d’intesa con la Commissione europea, non solo per conseguire i prossimi obiettivi semestrali ma per dare piena attuazione a tutto il Piano, che è e continuerà ad essere uno strumento cruciale per la crescita, l’innovazione e lo sviluppo dell’Italia», ha concluso. La cabina di regia in corso a cui partecipano i ministri del Governo Meloni insieme agli enti locali, è presieduta dal ministro del Pnrr, Raffaele Fitto, che ha sottolineato come nella seconda metà del mese di giugno «si terranno incontri tecnici con i servizi della Commissione Ue per verificare l’ammissibilità delle richieste di modifica e/o riprogrammazione».
Le misure oggetto di riprogrammazione
«Le misure che saranno oggetto di riprogrammazione – si legge nella relazione – sono quelle che hanno registrato: notevole ritardo nella fase di avvio; rilevante incremento dei costi a causa dell’inflazione e della mancanza di materie prime; estrema parcellizzazione degli interventi; difficoltà di natura normativa, attuativa e autorizzativa che non consentono di realizzare gli interventi nei tempi e nelle modalità previste». Per tutti gli interventi, invece, che non rispetteranno i tempi e le condizioni previste dalle disposizioni nazionali ed europee «il Governo intende riprogrammarli, d’intesa con le singole amministrazioni responsabili, nell’ambito di altre fonti di finanziamento nazionali disponili a legislazione vigente a partire da una riprogrammazione del Piano nazionale complementare. – si legge ancora nella Relazione – Analogamente per alcuni interventi di carattere strategico nazionale coerenti con le priorità e le finalità del Pnrr potranno essere salvaguardati ponendoli a carico della programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali e del Fondo Sviluppo e coesione 2021-2027 in relazione agli obiettivi temporali di spesa».
Entro agosto 2023 la proposta formale di revisione alla Commissione
Il governo italiano intende, però, – si legge nel report semestrale del Piano – «formalizzare la proposta complessiva di revisione del Piano entro agosto 2023, in linea con quanto previsto dal Regolamento 2021/241». Appena decise le modalità e i termini per la revisione del Piano, «il Governo – si legge nella relazione semestrale – presenterà al Parlamento il quadro aggiornato delle proposte di revisione, prima della trasmissione ufficiale alla Commissione europea». Il traguardo da raggiungere è chiaro: il Piano dell’Italia è il più consistente d’Europa con i suoi 191,5 miliardi di euro e 527 obiettivi da raggiungere e «l’obiettivo comune come più volte ribadito è quello di assicurare la piena realizzazione del Piano e soprattutto assicurare il raggiungimento di tutti gli obiettivi qualitativi e quantitativi previsti», conclude Fitto. Intanto domani – giovedì 1 giugno – si terrà un incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i vertici della Corte dei Conti in merito agli emendamenti con i quali il governo vuole cambiare i poteri di controllo dei giudici contabili sul Pnrr.
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