Stretta sul dress code anche nelle scuole di Roma, le regole in un alberghiero: gonne fino al ginocchio, no ai bermuda
Gonna solo se arriva almeno fino al ginocchio, niente bermuda per i ragazzi e spalle coperte per entrambi i generi. Sono queste le direttive dell’istituto alberghiero Tor Carbone-Narducci di Roma, arrivate agli studenti tramite due circolari emesse lo scorso 24 maggio. Come ogni estate, torna puntale il tema che sembra dividere alunni e docenti di varie scuole. A dare il via quest’anno era già stato l’Istituto Commerciale Mozart, sempre nella Capitale, dove il dirigente ha detto no a magliette e pantaloncini troppo corti a scuola. Così come a canottiere e ad altri capi d’abbigliamento «eccessivi». Al Narducci, però, a dover controllare gli studenti, riporta La Repubblica, saranno «i docenti e i membri dello staff che all’occorrenza provvederanno a richiamare al rispetto di queste regole e a informare l’amministrazione di condotte inopportune».
Genitori e alunni contrari
La decisione, nonostante sia stata approvata dal consiglio d’istituto, fa discutere genitori e alunni. Anche perché si tratta di una modifica del regolamento d’istituto che va a definire nello specifico cosa si può indossare a scuola e cosa no. Ma per la preside Cristina Tonelli, «l’istituzione scolastica, come contesto di crescita inclusiva e interculturale e luogo di apprendimento sereno e scevro dalle effimere tendenze dettate dal consumismo, richiede un dress code rispettoso delle credenze di ognuno e adeguato alle attività che a scuola si svolgono». Anche al liceo Cannizzaro la settimana scorsa la dirigente ha emanato una circolare annunciando che è obbligatorio mantenere un abbigliamento corretto. E ha bandito ciabatte, e capi balneari come i pantaloncini corti e canottiere.
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