2 Giugno, Mattarella rivendica il sostegno all’Ucraina: «L’Italia ripudia la guerra, ma la pace non si fa ai danni delle vittime» – Il video
«La Costituzione repubblicana, figlia del riscatto dalle tragiche esperienze della dittatura e del Secondo conflitto mondiale, indica il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie. Si tratta di un principio attualissimo e profondamente sentito, di cui l’inaccettabile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina rappresenta la più brutale ed evidente negazione». Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento prima del concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, tenuto oggi al Quirinale in occasione della 77esima Festa della Repubblica, di fronte ai rappresentanti diplomatici presenti in Italia. Al concerto, per il secondo anno non sono stati invitati i rappresentati diplomatici di Russia e Bielorussia. Erano presenti invece anche le massime autorità italiane, tra cui la premier Giorgia Meloni e i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Il Capo dello Stato ha sottolineato che «il conflitto che, da oltre quindici mesi, produce morte e devastazione nel cuore dell’Europa sta provocando anche gravissime conseguenze a livello globale, accentuando l’insicurezza alimentare e la povertà in molti Paesi, anch’essi vittime delle conseguenze di questa guerra insensata, i cui effetti si vanno ripercuotendo sull’ordine internazionale pazientemente costruito dopo il 1945. Assistiamo oggi con attenzione e interesse a tentativi di individuare sentieri di dialogo per giungere alla pace».
Multilateralismo per la «pace giusta» per Kiev e per le sfide globali
Una pace per Kiev che, come ribadito in precedenti occasioni, deve essere «giusta, e non raggiunta ai danni di chi è stato aggredito», fondata su «principi di solidarietà e giustizia» che uniscano i popoli. Il presidente Mattarella, ribadendo il sostegno dell’Italia, dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica all’Ucraina, ha richiamato tutti i Paesi «all’impegno e alla disponibilità per trovare soluzioni comuni». Un impegno multilaterale che impone «scelte coraggiose», e che non riguarda solo l’Ucraina, ma anche «le crescenti tensioni cui abbiamo assistito da ultimo nei Balcani», e che sia «in grado di consolidare e conseguire l’ampliamento del progetto comunitario, per renderlo idoneo ad affrontare le sfide del tempo presente». Un multilateralismo che si rivelerà fondamentale e strategico per rispondere concretamente ai problemi globali presenti e futuri e interconnessi tra loro, che spaziano dai «cambiamenti climatici alla tutela della salute, dalla gestione dei flussi migratori alla protezione dei diritti umani». E a confermare che il multilateralismo è un elemento fondamentale e costruttivo per la pace e per affrontare le sfide globali, ha ricordato Mattarella, sta l’esempio “vivente” dell’Unione Europea, il cui processo di integrazione «da quasi settant’anni garantisce libertà e opportunità di crescita agli Stati che ne fanno parte». L’Italia continua nel proprio impegno «affinché l’Unione europea possa essere sempre più attore capace di proiettare pace, stabilità e sviluppo a livello globale».
L’Emilia-Romagna e la solidarietà come «carattere universale» fondante della Costituzione italiana
Nel corso del suo intervento, il Capo dello Stato ha anche sottolineato di essere rimasto «profondamente toccato» dalle espressioni di vicinanza per le alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna e le zone confinanti, dove Mattarella è stato in visita lo scorso 30 maggio. «Numerosi Paesi hanno dimostrato concreta solidarietà, e desidero ringraziarli a nome della nostra comunità nazionale. Ho adoperato, non a caso, la parola solidarietà, un valore iscritto anche tra i primi articoli della nostra Costituzione che, nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili della persona, richiama il dovere di solidarietà politica, economica, sociale – ha proseguito Mattarella -. La solidarietà che ha un carattere universale, rivolto all’intera comunità umana, e che la nostra Carta fondativa ha fatto proprio». Una «solidarietà» che trova le proprie radici nel riscatto dalle dittature e dai conflitti e che, ancora oggi, è da mettere in atto, in Italia, in Europa e nel mondo.
Foto di copertina: Quirinale – Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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