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Omicidio Luca Sacchi, condanne confermate per Del Grosso e Anastasiya. Rissa in tribunale dopo la sentenza

01 Giugno 2023 - 15:49 Redazione
I giudici hanno ridotto a 14 anni e 8 mesi la pena per Paolo Pirino, così come per Marcello De Propris, che consegnò l'arma del delitto

Confermato in Appello l’impianto accusatorio per l’omicidio di Luca Sacchi, avvenuto il 23 ottobre del 2019 davanti ad un pub nella zona Colli Albani. Il tribunale di Roma ha ribadito la condanna a 27 anni di carcere per Valerio Del Grosso, autore materiale dell’omicidio, e a 3 anni per la fidanzata, Anastasiya Kylemnyk, accusata di violazione della legge sugli stupefacenti. Mentre per gli altri due, Paolo Pirino, complice di Del Grosso, e Marcello De Propris, che consegnò l’arma del delitto, i giudici hanno deciso di ridurre la pena a 14 anni e 8 mesi. In mattinata il procuratore generale aveva sollecitato la conferma delle condanne di primo grado. Dopo la sentenza di Appello – scrive Repubblica – ci sono stati momenti di forte tensione: una vera e propria rissa sarebbe scoppiata tra i familiari di alcuni imputati. Davanti ai giudici, De Propris si è detto «dispiaciuto per quanto avvenuto: mi rendo conto che anche per colpa mia è morto un ragazzo, ho un rimorso enorme per aver dato l’arma a quella persona e mi vergogno per aver creato questa situazione», ha detto De Propris che all’epoca aveva fornito la calibro 38 a Del Vecchio. La pistola apparteneva, infatti, al padre Armando De Propris, una figura nota nei circuiti dello spaccio.

I genitori: «Siamo soddisfatti per la sentenza»

Dopo la sentenza di secondo grado in cui è stato sostanzialmente confermato il quadro delle condanne, i genitori di Luca Sacchi si sono detti «soddisfatti per la conferma della pena a Valerio Del Grosso: è stata una giornata pesante con tanta ansia», hanno affermato, sottolineando come sia «andata troppo bene a Paolo Pirino che era in macchina con lui e sapeva che era armato». Dal canto loro i legali Armida Decina e Paolo Salice si dicono anch’essi «soddisfatti perché ha retto l’impianto accusatorio per Del Grosso, esecutore materiale dell’omicidio. Certo, i familiari ritengono responsabile anche Pirino ma siamo soddisfatti e attendiamo le motivazioni», hanno concluso gli avvocati.

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