Agguato all’arbitro Taylor, Marchisio durissimo sugli ultrà della Roma: «Questo non è tifo, è delinquenza di poveri sfigati»
«Insulsa violenza di poveri sfigati». Così Claudio Marchisio definisce l’attacco dei tifosi della Roma ad Anthony Taylor, l’arbitro della finale di Europa League, all’aeroporto di Budapest. Poco dopo le 19 del 1° giugno, mentre si preparava a fare ritorno in Gran Bretagna, Taylor si è ritrovato accerchiato da un centinaio di fan giallorossi che lo hanno ricoperto di insulti. Qualcuno di loro, che si preparavano a tornare a loro volta in Italia, ha anche provato a spintonare Taylor, che era con moglie e figlia. «25 mila tifosi hanno colorato Budapest con i colori della Roma. Dal primo all’ultimo secondo hanno sostenuto con amore e passione la propria squadra, e hanno rappresentato quanto di più bello il nostro calcio ha da offrire all’Europa, rendendo onore alla Roma che ha fatto un percorso magnifico in Europa League», scrive l’ex calciatore juventino in un lungo post su Instagram in cui ha condiviso il video dell’assalto all’arbitro. «Poche ore dopo la finale però una decina di loro all’aereoporto si è resa protagonista di una scena schifosa, una vera e propria aggressione ad una famiglia, quella di Anthony Taylor, che in quel momento non era un arbitro ma solo un padre e un marito attento a proteggere sua moglie e sua figlia, incredule e spaventate», prosegue ripercorrendo quanto accaduto. «Insulsa violenza di poveri sfigati», insomma. Per poi concludere condannando il fatto: «Questa roba non è calcio, non è tifo, non fa onore a nessuno ma è solo delinquenza di cui siamo tutti stanchi. Basta!»