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Elon Musk perde ancora pezzi: lasciano due responsabili della sicurezza di Twitter in 24 ore

02 Giugno 2023 - 20:23 Redazione
Ieri le dimissioni di Ella Irwin, oggi quelle di A.J. Brown, in un ruolo chiave per il rapporto già incrinato con gli inserzionisti

La gestione di Twitter da parte di Elon Musk si conferma ancora una volta piuttosto turbolenta. Nel giro di pochi giorni, la piattaforma social ha perso per due volte il suo responsabile alla sicurezza e alla fiducia. Ieri Ella Irwin, a capo della moderazione dei contenuti, aveva deciso di dimettersi. Oggi è toccato alla neo-sostituta A.J. Brown, che al Wall Street Journal ha confermato di aver lasciato l’azienda. Ancora non è chiaro il motivo delle dimissioni di Irwin e Brown. Una cosa però è certa: da quando Musk ha preso il controllo della piattaforma, il loro lavoro è diventato decisamente più complesso. Il responsabile alla fiducia e alla sicurezza si occupa infatti di rassicurare gli inserzionisti che Twitter è un luogo sicuro per i loro annunci. L’avvento dell’imprenditore sudafricano – e la sua politica molto libertaria sulla moderazione dei contenuti – ha causato un esodo degli inserzionisti, preoccupati che i loro contenuti possano essere mostrati assieme a contenuti offensivi, discriminatori o violenti. Stando al gruppo finanziario Fidelity, negli ultimi sette mesi il valore della piattaforma si sarebbe più che dimezzato.

L’addio di Irwin e Brown arriva lo stesso giorno in cui Musk ha rimproverato i dipendenti di Twitter per la gestione di un documentario del Daily Wire intitolato «What is a woman?». Il filmato era stato condiviso sulla piattaforma anche dallo stesso Musk. Poche ore dopo, però, è stato censurato per aver violato le regole di Twitter sul misgendering, ossia il riferimento a una persona transgender indicando il suo sesso biologico anziché l’identità di genere. «Si tratta di un errore che hanno fatto molte persone a Twitter – ha scritto Musk in risposta ad alcuni utenti -. A prescindere che tu sia d’accordo oppure no con l’uso di alcuni pronomi, non rispettare questa scelta può essere maleducato ma di certo non infrange nessuna legge».

Credits foto: EPA/Ludovic Marin

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