Omicidio Tramontano, al via la raccolta fondi in ricordo di Giulia e contro la violenza di genere. La sorella Chiara: «Non conoscevi cattiveria»
«Hai il viso di chi non conosce cattiveria. Troppo ingenua per capire in che trappola ti trovassi». Sono le parole di Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la 29enne uccisa dal barman 30enne Alessandro Impagnatiello a Senago, in provincia di Milano. La sorella della vittima affida a un post su Instagram il ricordo della sorella, sottolineandone la «bellezza» e la «genuinità». Un rapporto basato sulla manipolazione mentale e al quale Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, ha tentato di sottrarsi, ma troppo tardi. Un ultimo incontro “chiarificatore” («da evitare», come sottolineato dalla pm milanese, Letizia Mannella) che si è rivelato fatale per la giovane, uccisa a coltellate da Impagnatiello e nascosta nel bagagliaio, dopo i falliti tentativi di bruciarne il corpo. «Ti guardo in questa foto e penso a quanto Thiago ti potesse somigliare. Avrebbe preso i tuoi occhi, questi occhi mi tormenteranno per sempre», prosegue Chiara Tramontano rilanciando la raccolta fondi organizzata dall’Istituto Italiano di Tecnologia, dove lavora la sorella della vittima del femminicidio. Il ricavato della raccolta verrà devoluto in parte all’Associazione Penelope, l’organizzazione di volontari che affianca le famiglie e gli amici delle persone scomparse e sostiene altre iniziative contro la violenza di genere, e in parte alla famiglia Tramontano «per coprire le ingenti spese causate da questa tragedia». E Chiara Tramontano conclude: «Grazie ai miei amici, colleghi dell’Istituto Italiano di Tecnologia e a tutti coloro che stanno supportando questa iniziativa in ricordo della mia bellissima e insostituibile sorella maggiore Giulia».
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