Lecco, il sindaco che vuole assumere i vigili che hanno pestato Bruna: «Si sono comportati da uomini d’ordine»
Il sindaco di Pescate (Lecco) Dante De Capitani vuole assumere i vigili che hanno pestato Bruna. La donna transgender è stata aggredita il 25 maggio scorso e i tre agenti sono indagati per lesioni aggravate. Uno dei tre ha detto che ha agito così a causa dell’adrenalina. Ma a De Capitani non sembra importare più di tanto: «Quegli agenti sono stati determinati. Come piace a me». In un’intervista al Corriere della Sera il primo cittadino dice che «si sono comportati da veri uomini d’ordine. Voglio gente decisa, risoluta. Hanno dimostrato fermezza». E aggiunge di essersi stufato di vedere agenti che «calano le braghe in situazioni d’emergenza per non avere problemi». E non importa se hanno picchiato: «Se gli agenti hanno ritenuto di alzare i manganelli avranno avuto i loro buoni motivi. Le forze dell’ordine devono portare ordine, lo dice la parola stessa».
Il pitbull del sindaco
Il sindaco dice che sulla dinamica dei fatti bisogna aspettare gli accertamenti. Ma lui un’idea sua se l’è fatta: «Cosa è realmente successo non può saperlo nessuno, ma se è vero che aveva disturbato dei bambini si è meritata le botte». «Non è necessario, basta un contratto di collaborazione che consenta di prestare un servizio in altri Comuni. Otto, dieci ore alla settimana sarebbero sufficienti. Lo abbiamo già fatto in altre occasioni. Alcuni di loro potrebbero essere anche inviati a Garlate, se il mio collega vorrà. Ma per contattarli dovrei prima sapere i loro nomi». E dice che sul territorio i vigili sono «due fissi, cinque in prestito part time da altre città. Però voglio un presidio più capillare del territorio. Voglio agenti risoluti senza paura. Loro sarebbero perfetti». Anche se a Pescate, ammette, non c’è un’emergenza sicurezza. Ma i vigili servono «a prevenire ma solo di giorno. Di sera faccio io la ronda con il mio cane. È un pitbull, ed è territoriale. Sfido chiunque ad avvicinarlo.