Duro attacco di Travaglio a Mattarella: «Su Kosovo e Ucraina tradisce la Costituzione». E ce n’è anche per Sofri
Il direttore del Fatto Marco Travaglio contro Sergio Mattarella e Adriano Sofri. Nell’editoriale sul quotidiano Travaglio critica il presidente della Repubblica per quanto detto alla vigilia del 2 giugno. Ovvero che il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie è «un principio attualissimo e profondamente sentito, di cui l’inaccettabile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina rappresenta la più brutale ed evidente negazione». Travaglio dice che da quello che sostiene Mattarella si scopre che la Costituzione italiana «deve rispettarla Putin, non le nostre autorità». Che hanno «scatenato con la Nato nel 1999 la guerra contro la Serbia». Le crescenti tensioni nei Balcani stigmatizzate dal Quirinale, secondo Travaglio, sono «figlie della sua guerra di 24 fa».
Poi ce n’è per Adriano Sofri. Che aveva criticato la definizione di “Stato terrorista” per l’Ucraina data proprio da Travaglio a Otto e Mezzo. Secondo Travaglio «l’intelligence Usa ha accertato che dietro l’autobomba che a Mosca ha ucciso Darya Dugina, figlia 29enne del filosofo Aleksandr, c’era il governo Zelensky. Poi il capo dei Servizi militari ucraini, Kyrylo Budanov, s’è vantato di “uccidere” giornalisti e propagandisti russi inermi “ovunque sulla faccia della terra fino alla completa vittoria”. E dall’Ucraina partono continui attacchi con droni e razzi contro obiettivi civili a Mosca e in altre città russe». Questo, secondo il direttore del Fatto, autorizza a definire l’Ucraina uno Stato terrorista. Con l’aggravante che è finanziato dall’Occidente. Mentre Sofri «mandò due poveracci imbevuti dei suoi deliri rivoluzionari ad assassinare un commissario di polizia disarmato. Da remoto, beninteso».