Assegno unico, maxi conguagli in arrivo: le date dei pagamenti, chi avrà un aumento e chi deve restituire una parte dei soldi
Le modalità di ricalcolo dell’assegno unico – che riguardano 900 mila famiglie, ovvero il 16% dei beneficiari totali – si conosceranno a partire dal 10 giugno. La misura, che da marzo 2022 ha unito in una sola agevolazione tutta una serie di interventi a sostegno delle famiglie con figli – ha cambiato in più casi l’importo per ogni figlio a carico. Molte famiglie, però, hanno lamentato ritardi e disagi nell’erogazione del conguaglio. «L’ultima tranche di erogazioni di maggio è andata in pagamento il 26 del mese: considerando i necessari 5 giorni lavorativi, si può dire che entro oggi verranno accreditate tutte le somme», rassicura Rocco Lauria, direttore centrale Inclusione dell’Inps, citato dal Sole 24 Ore.
Aumenti e riduzioni dell’importo
Quali sono le modalità di ricalcolo nello specifico lo si potrà vedere accendendo sul sito dell’Inps con le proprie credenziali (Spid o carta di identità elettronica) nel servizio online dell’assegno unico. Le notizie sembrano buone. I conguagli sono stati in gran parte positivi: 512mila famiglie hanno ricevuto un importo maggiore. Si parla di un totale di circa 140 milioni di euro in più da parte dell’Inps, ovvero in media 272 euro a famiglia. Ma non per tutti, chiaramente. Per altri 378 mila nuclei, infatti, è prevista una restituzione totale di 15 milioni di euro, ovvero una riduzione dell’assegno per ogni famiglia di 41 euro in media. La cifra verrà, però, rateizzata in modo tale che ognuna non superi un quinto del debito totale.
L’avviso tramite sms e e-mail
In un messaggio del 26 maggio l’Inps ha spiegato che le operazioni di ricalcolo erano necessarie per gli adeguamenti automatici degli importi dell’assegno, previsti dall’ultima legge di bilancio. A cui si aggiungono le variazioni dell’Isee delle famiglie. L’azienda ha fatto sapere che le persone interessate saranno informate dell’aumento per eccesso o difetto «con un sms e un messaggio e-mail e potranno approfondire le modalità di calcolo rivolgendosi al contact center oppure alle sedi dell’istituto».
Chi deve restituire parte dell’assegno unico
L’importo dell’Assegno unico viene stabilito in base all’Isee. Le famiglie devono presentare domanda per il contributo nel nuovo anno entro il 30 giugno. I nuclei principalmente coinvolti sono quelli il cui Isee è discordante dalle informazioni delle banche dati dell’Inps. L’importo è stato comunque erogato, ma le famiglie avrebbero dovuto correggere la Dichiarazione sostitutiva unica ai fini Isee entro la fine del 2022.
Così chi ha provveduto a farlo riceverà quindi il conguaglio degli importi delle mensilità erogate finora, chiaramente ricalcolate, e chi, invece, non l’ha fatto avrà diritto solo alla quota minima e dovrà restituire eventuali importi erogati che non gli spettavano. Tra i casi di ricalcolo vi sono il riconoscimento degli importi della settima e ottava mensilità di gravidanza e i casi delle famiglie monogenitoriali. Un genitore single, infatti, nonostante sia lavoratore, non rientra nella casistica prevista per ricevere una maggiorazione.