Emanuele Filiberto, la svolta “femminista” dei Savoia: «Abdico per mia figlia Vittoria: sarà meglio di me»
«Sono femminista». A dirlo è Emanuele Filiberto che ha deciso di abdicare in favore della sua primogenita Vittoria di Savoia. «Mi metterò da parte e farò passare avanti ancora una volta una donna, sono certo che sarà meglio di me», racconta il principe in un’intervista di Francesca Angeleri al Corriere della Sera. «È stato mio padre a prendere questa decisione che io trovo molto giusta e moderna. Tra poco in Europa ci saranno più Regine che Re. Lo stanno capendo tutti, anche se un po’ tardi, che l’intelligenza e la sensibilità delle donne al comando può essere meravigliosa. La Legge Salica è anacronistica, è depassè. Gli uomini non hanno nulla di più, semmai di meno», ha spiegato.
«Volevo fare l’astronauta»
A margine di un evento a Torino, sostenuto dagli Ordini Dinastici di Casa Savoia, Filiberto ha rivelato che il suo sogno da bambino era diventare astronauta. «Avrei adorato andare nelle missioni nello spazio con Samantha Cristoforetti», ha commentato. D’altronde Filiberto è cresciuto accompagnato dall’educazione della nonna Maria Josè. «Era straordinaria. Sempre mi offriva un libro da leggere e poi ne parlavamo. Mi raccontava dei grandi incontri che aveva avuto, da Charlie Chaplin a Einstein a D’Annunzio. Aveva un’anima rock&roll, era cresciuta alla corte del Belgio ed era molto aperta culturalmente», racconta.
Chi è Vittoria di Savoia
«Studia in Inghilterra, Storia dell’Arte e Scienze Politiche. È sensibile e intelligente, aperta. Ama molto il contatto umano, si preoccupa di ciò che vede intorno a lei». Così Filiberto descrive la figlia avuta con la moglie Clotilde Courau. È diventata la futura erede della famiglia dei re d’Italia, dopo che il padre ha annunciato la sua decisione di abdicare in suo favore. La legge salica che impediva alle donne di ereditare la guida della dinastia è stata abolita solo pochi anni fa nel 2020. Scoppiata la guerra in Ucraina Vittoria di Savoia è partita con la Croce Rossa per portare aiuti sui luoghi in difficoltà. Sulla scelta di suo padre ha commentato: «È il regalo più grande che potesse farmi».
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