Il Principe Harry contro il Daily Mirror e i tanti «non ricordo» in aula. L’accusa finale: «Mi spiavano»
Il principe Harry contro il Daily Mirror, in aula, come teste d’accusa, nella causa da lui stesso intentata contro il tabloid inglese o meglio contro il Mirror Group Newspapers (Mgn), gruppo editoriale della rivista. Ieri il secondogenito di Re Carlo ha avuto un lunghissimo botta e risposta con l’avvocato difensore del Mirror, Andrew Green, che in un aggressivo controesame aveva cercato di farlo cadere in contraddizione sui dettagli delle sue denunce risalenti al periodo 1995-2011. Molti i «non ricordo» del principe Harry. La sua confusione ha quasi oscurato la dichiarazione, rilasciata dai suoi legali, dove accusa la stampa britannica di «aver toccato il fondo». Sua Altezza reale è ossessionata dai rotocalchi. A loro imputa la morte della madre Diana, i dolori di sua moglie Meghan e la distruzione del suo benessere psicofisico. Oramai quella di Harry è una crociata contro i paparazzi, dato che negli anni ha citato in giudizio varie testate dal Mail al Sun e Mirror. Se riuscirà a sconfiggere i colossi della cronaca rosa inglese non è ancora certo. Quello che è sicuro è che l’ultima volta che un membro della famiglia reale ha messo piede in aula come testimone risale al 1890. Al tempo fu il turno del principe di Galles, futuro re Edoardo VII, coinvolto in un processo per diffamazione per gioco d’azzardo.
Le intercettazioni su amici ed ex fidanzata
Durante la deposizione in aula il secondogenito di re Carlo ha svelato d’aver personalmente scovato a suo tempo un dispositivo per la localizzazione degli spostamenti nascosto nell’auto della sua ex fidanzata Chelsy Davy. E che un dispositivo simile fu poi rinvenuto da un investigatore privato a bordo dell’auto di un suo amico personale, Mark Dyer. Due elementi negli anni in cui il Mirror pubblicava indiscrezioni sulla sua vita privata. Il controinterrogatorio si è concentrato nella seduta finale su episodi come le rivelazioni datate 2005-2006 del Mirror su un infortunio al principe – ora 38enne, all’epoca ventenne – durante il suo addestramento militare; o ancora su una sulla scappata in gioventù in uno strip club. Al tempo la rivista parlò di fonti di palazzo ma erano informazioni che il principe non aveva condiviso nemmeno con familiari e funzionari. Rivelazioni attribuite al tempo dal giornale a fantomatiche fonti di palazzo, ma che Harry non aveva condiviso con familiari o funzionari. In una prima analisi della deposizione, intanto, Secondo Dominic Casciani, legal correspondent della Bbc, il duca di Sussex no ha prodotto finora nessuna “pistola fumante” ma non appare né fuori gioco, né sconfitto.
Leggi anche:
- Il principe Harry perde il ricorso: niente scorta a pagamento nel Regno Unito
- «Detective privati e poliziotti corrotti per carpire notizie». Il principe Harry vola a Londra per portare alla sbarra i tabloid
- Il principe Harry: «Ho abbastanza materiale per scrivere un altro libro. Ma è meglio che il mondo non sappia certe cose»