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No! Questo video non dimostra che «sciolgono i cadaveri e ce li fanno mangiare»

07 Giugno 2023 - 18:32 Juanne Pili
La fonte è un video di Wired UK su una nuova tecnica di cremazione

Secondo questa narrazione complottista in America «i morti vengono liquefatti e alimentano i vivi». Questo è il sunto del filmato apparso su Tik Tok e condiviso su Facebook. Si vede un uomo che mostra un apparecchio, il quale dovrebbe «liquefare» i morti e «scaricano i resti nello scarico», quindi «riciclati nella rete idrica municipale». Così «le persone lo bevono, ci fanno la doccia […] il bucato», eccetera. Quanto c’è di vero in questa narrazione? Molto poco. Vediamo perché.

Per chi ha fretta:

  • Non esistono prove che i resti della cremazione dei cadaveri finiscano anche indirettamente nel cibo delle persone.
  • La fonte è un servizio di Wired UK su una nuova tecnica di cremazione basata sulla idrolisi alcalina totalmente travisato.
  • Come succede in tutti gli ambiti le acque destinate al consumo nelle case deve venire sottoposta a diversi trattamenti prima di risultare sicura e incontaminata.

Analisi

Di seguito il post dell’utente Alvaro, il quale totalizza oltre 3000 condivisioni:

La fonte

La fonte è un servizio di Wired Uk intitolato “The Future of Death: Inside the Machine That Dissolves Corpses | WIRED Originals“, reperibile da cinque anni nel canale YouTube della testata. L’uomo nel filmato è David Fisher, direttore del Donated Body Program presso l’Università della California. Inutile sottolineare che la narrazione originale è decisamente diversa da quella diffusa negli ambienti complottisti.

Di cosa parla davvero il filmato

Quel che viene mostrato è un apparecchio per la idrolisi alcalina: una forma di cremazione senza fiamma che consente di trasformare un corpo umano in acque reflue liquide dopo la morte. Sostenere che i resti umani verrebbero quindi ingeriti è tuttavia errato. L’acqua ottenuta con questa tecnica viene infatti sottoposta a sterilizzazione e – come tutte le acque destinate a venire ingerite – deve attraversare appositi impianti di trattamento prima di finire nei sistemi idrici domestici. Altrimenti dovremmo sostenere che gli astronauti bevono la propria urina, solo perché questa viene trattata nella Stazione spaziale internazionale per estrarre l’acqua. Per maggiori approfondimenti suggeriamo l’analisi dei colleghi di Reuters, basata sulla consultazione degli esperti in materia.

Secondo quanto affermato a Reuters nel marzo scorso da Jessica Koth, direttrice delle pubbliche relazioni presso la National Funeral Directors Association (Nfda), «le ossa che rimangono alla fine del processo sono effettivamente polverizzate, ma vengono date alle persone in lutto, proprio come le ossa polverizzate […] vengono date alle famiglie dopo la cremazione tradizionale». C’è anche chi va oltre, sostenendo che i resti dei cadaveri verrebbero destinati in parte all’industria degli integratori alimentari, senza fornire alcuna prova a supporto.

Conclusioni

La narrazione in base alla quale in America i resti della cremazione dei cadaveri finirebbero nella nostra alimentazione è totalmente infondata. Si basa infatti esclusivamente sulla distorsione di un servizio di Wired UK su una particolare tecnica di cremazione, che non comporta affatto la contaminazione delle acque destinate al consumo nelle case.

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