«Questo mondo non mi renderà cattivo»: l’anteprima della nuova serie Netflix di Zerocalcare fa il pieno di pubblico e risate – il video
C’è il pubblico delle grandi occasioni per «Questo mondo non mi renderà cattivo», la nuova serie di Zerocalcare per Netflix. Alla Città dell’Altra Economia si entra dalle 20.30, ma già due ore prima la fila parte da largo Frisullo per finire quasi all’entrata del mattatoio.
L’evento di lancio prevede un maxischermo montato davanti al Forte e la proiezione dei primi due episodi. Ma prima c’è da seguire tutto il percorso delle attività zerocalcariane. Si comincia in Largo Tor Sta Ceppa con il Labirinto Esistenziale: il percorso lo fa chi entra scegliendo tra due opzioni in perfetto stile fumettistico. Inutile dire che l’unico modo per trovare l’uscita è seguire la sua filosofia.
C’è la sala giochi dove provare videogames e il Take ‘em all, tiro a segno con palle di carte nel quale il giornalista si cimenta con scarso successo. C’è La Bocca dell’Armadillo, che come quella della Verità regala consigli eterni: «Comunque alla fine aveva ragione tua madre».
E soprattutto c’è Il Gabinetto degli orrori de dottor Calcare, che fa il verso a Caligari ma è più comico che da paura. Anche se la stanza buia con l’armadillo vale la visita.
Infine, la pesca delle ansie che garantisce, insieme alla frequentazione di almeno due latte attrazione il conseguimento de Master in auto sabotaggio e anche un gadget imperdibile.
La proiezione comincia alle 21.30. Prima interviene anche Michele Rech e consiglia di non applaudire subito: «E se poi vi fa schifo al caz..?». La prima puntata esplode con una sigla potente e i solito Secco che vuole andare a prendere un gelato. I Counting Crows accompagnano i due su una via tappezzata di manifesti che dicono «No alla sostituzione etnica». Perché nel quartiere di Tor Sta Ceppa hanno aperto un centro d’accoglienza e il pogrom è dietro l’angolo. La gente applaude, c’è chi ride fino alle lacrime. 35 persone sbarcate dalla Libia sono «esseri umani» e si profilano scontri tra «i nostri» e i nazisti. Ma la mamma di Zerocalcare si preoccupa: lui non può andare in galera perché ha le adenoidi. Lui risponde che ormai non lo arrestano più «perché faccio le serie su Netflix». Continuare a raccontare il resto sarebbe spoiler. Ma la serie esce stasera a mezzanotte: c’è poco da aspettare.
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