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La furia di Impagnatiello sul corpo di Giulia, l’orrore dopo l’autopsia: così le ha impedito di urlare. Cosa non è ancora chiaro

09 Giugno 2023 - 21:12 Redazione
alessandro impagnatiello omicidio giulia tramontano confessione
alessandro impagnatiello omicidio giulia tramontano confessione
Attesi nei prossimi giorni i risultati delle analisi tossicologiche e quelle sul feto al settimo mese di gravidanza

Il primo colpo che Alessandro Impagnatiello ha sferrato alla fidanzata Giulia Tramontano è stato alla gola. Quel colpo di coltello ha reciso la carotide della 29enne incinta di sette mesi che non ha più potuto urlare per provare a chiedere aiuto. Secondo i medici legali che hanno effettuato l’autopsia sul corpo della ragazza oggi 9 giugno, dopo che il 30enne ha inferto quel colpo ne ha sferrato un altro all’arteria succlavia. Sarebbe stato quello a uccidere Tramontano, secondo i medici che hanno stabilito la coltellata quella letale. A quel punto Impagnatiello ha iniziato a colpire il corpo senza vita della fidanzata con altre coltellate, accanendosi sulla ragazza su tutta la parte alta del corpo, dalla schiena fino al volto. Gli esami hanno potuto accertare finora 37 coltellate in tutto.

I punti da chiarire

Resta intanto ancora da chiarire l’orario esatto del decesso della ragazza, al momento ipotizzata dagli inquirenti tra le 19 e le 20.30 di sabato 27 maggio. Sul corpo infatti sono state trovate ustioni molto estese, che hanno alterato i tessuti e non ci sono macchie ipostatiche. L’ipotesi dei medici comunque è che la ragazza non sia morta sul colpo, ma dopo un dissanguamento durato pochi minuti. Altre analisi sono previste nei prossimi giorni, sia per chiarire la quantità esatta delle coltellate sferrate da Impagnatiello. Sia per chiarire se la vittima sia stata aggredita alle spalle, come ipotizzano gli inquirenti. Almeno due coltellate comunque sono state trovate sulla schiena della ragazza. Quel che è emerso in modo chiaro è che Tramontano non ha avuto la possibilità di difendersi, non essendo stati trovati segni di lesione da difesa da parte dei medici legali. Attesi poi nei prossimi giorni gli esami tossicologici, quelli sul feto e le analisi che potrebbero chiarire se il corpo sia stato bruciato quando la ragazza era già morta.

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