Nuovi guai per Gianluca Vacchi, scatta il sequestro al cantiere della maxi villa in Costa Smeralda: l’accusa di abusi edilizi
È stato posto sotto sequestro il cantiere della mega villa da 15 milioni di euro sulla collina di Pantogia, a Porto Cervo, di proprietà dell’imprenditore e influencer bolognese Gianluca Vacchi. Nella giornata di ieri, 8 giugno, gli uomini del Corpo forestale della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Tempio Pausania e della Stazione di Olbia, su decreto emesso dal procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, hanno messo i sigilli al cantiere, fermando i lavori per la costruzione della maxi-villa dedicata alla figlia dell’imprenditore, Blu Jerusalema. Più che una villa, una vera e propria reggia di 1.200 metri quadri più altri 1.000 di terrazze, 15 camere, mini appartamenti con suite, con un campo di padel e una discoteca interna. Secondo quanto riferito dal Corpo Forestale «la villa ricade in area F3 dello strumento urbanistico comunale ed è sottoposta alla massima tutela ambientale per la presenza del vincolo paesaggistico ambientale, del vigente Piano di assetto idrogeologico per il quale ricade in area Hg3 oltre ad essere vincolata sotto il profilo idrogeologico. L’operazione si inserisce nell’attività di contrasto alle violazioni in materia edilizia ed ambientale e di tutela del territorio e del paesaggio promossa e condotta dalla Procura».
Il blocco dei lavori e il precedente di marzo 2023
I legali che assistono Gianluca Vacchi, Gino Bottiglioni e Gian Comita Ragnedda, commentando la decisione della Procura respingono ogni accusa: «Abbiamo preso atto del sequestro. Leggeremo le carte e faremo quanto necessario per dimostrare che si tratta di questioni di tipo formale, del tutto prive di rilevanza penale e che gli interventi eseguiti non hanno mai danneggiato o messo in pericolo l’ambiente o la tutela del territorio». In qualsiasi caso, i lavori di ultimazione e rifinitura della villa dovranno fermarsi, fino a quando la Procura non procederà con gli accertamenti sulle parti dell’edificio già costruite e ritenute in eccesso rispetto alle cubature autorizzate, ossia circa 450 metri cubi in più rispetto al progetto presentato e approvato. Non è però la prima volta che i lavori per la costruzione della villa dell’imprenditore si fermano. Già nel marzo 2023, l’ufficio tecnico del Comune di Arzachena aveva emesso un’ordinanza di demolizione e ripristino di alcune aree del cantiere ritenute «abusive e in eccesso rispetto alle cubature edificabili autorizzate». Anche in quella occasione i legali difensori di Vacchi sostennero che non era presente «nessun abuso edilizio e che l’edificio è conforme a quanto autorizzato».