«Rita serva di Israele»: scritte antisemite contro la preside del Liceo Michelangiolo di Firenze
«Rita serva d’Israele» e «Gaeta boia». Sono queste le scritte antisemite apparse in un cantiere di fronte al liceo Michelangiolo di Firenze indirizzate alla preside dell’istituto, Rita Gaeta. La scuola in questione è entrata al centro delle cronache nei mesi scorsi a seguito dell’aggressione di stampo fascista ai danni di due studenti del Collettivo di sinistra da parte di militanti di Azione studentesca. Un episodio che ha scosso l’opinione pubblica, i docenti e gli studenti e che ha alimentato le tensioni interne alle mura scolastiche, tanto che la sorella di uno dei militanti indagati per lesioni e percosse aggravate da futili motivi ha lasciato la scuola. Tra i primi a condannare l’accaduto c’è il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che ha postato una foto con le scritte e ha dichiarato la sua solidarietà a Gaeta «presa di mira da una scritta contro lo stato di Israele apparsa oggi di fronte alla scuola e corredata da una stella a cinque punte».
Lo sciopero al liceo contro la dirigenza
Intanto, questa mattina insegnanti e personale Ata hanno indetto uno sciopero e un presidio di contestazione di fronte al liceo, supportati da Flc Cgil, Uil scuola rua, Snals e Gilda, E nel mirino c’è anche al direzione: «Stiamo protestando perché manca un contratto integrativo, non c’è abbastanza sicurezza ed è impossibile avere un confronto costruttivo con la dirigenza», dichiarano. «Il Miche sciopera», si legge sui cartelli. Ci hanno, però, tenuto a prendere le distanze dalle scritte antisemite contro la preside e per questo hanno voluto coprirle durante il presidio.
Leggi anche:
- Firenze, alta tensione dopo l’aggressione al liceo Michelangiolo: sorella di uno degli indagati cambia scuola dopo gli attacchi dei compagni
- Anche i docenti universitari stanno con la preside del liceo Michelangiolo di Firenze: «La sua non è politicizzazione»
- Mattarella sull’aggressione al Michelangiolo di Firenze: «È la civiltà la vera diga agli episodi di violenza»