Morto l’attore Francesco Nuti, aveva 68 anni
È morto stamane a Roma l’attore Francesco Nuti. Aveva 68 anni ed era malato da tempo. A rendere pubblica la notizia del decesso la figlia Ginevra assieme ai familiari. Ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma. La data e il luogo delle esequie saranno rese note nelle prossime ore. Originario di Prato, da anni era scomparso dalle scene. La famiglia dell’attore e regista toscano, si legge ancora nella nota diffusa, «chiede che sia rispettato il momento di grande dolore e per questo motivo non intendono rilasciare dichiarazioni». Nuti viveva da qualche anno nella casa di cura Villa Verde dove oggi è deceduto. Nel 2006 il celebre attore e produttore cinematografico ebbe un incidente domestico che compromise la sua salute in modo definitivo. Una caduta dalla scale gli creò un’ematoma cranico: passò mesi di coma, con danni neurologici e perdita delle capacità motorie. Annamaria Malipiero è la sua ex moglie, con cui Nuti rimase sposato dal 1992 al 2000. Dalla loro unione nacque la figlia Ginevra, tutrice legale dell’attore.
La carriera di Francesco Nuti
Toscano, nato a Prato il 17 maggio 1955, Nuti si esibisce sin da studente come attore dilettante fino al 1978, scrivendosi anche i testi e rivelando subito la sua vena comica. È a fine anni ’70 che viene notato da Alessandro Benvenuti ed Athina Cenci, una coppia già attiva nel cabaret col nome di Giancattivi, ai quali Francesco Nuti si unisce, conoscendo un primo periodo di successi, grazie a trasmissioni televisive come Non stop e Black Out. Con il trio esordisce nel cinema, nel 1981, con “Ad ovest di Paperino“. L’anno dopo Nuti decide di separarsi dai propri compagni ed interpreta tre fortunati titoli con la regia di Maurizio Ponzi: ‘Madonna,che silenzio c’è stasera’ (1982) a ‘Son contento’ (1983) con in mezzo ‘Io, Chiara e lo Scuro’ (1983) che gli procurerà grande notorietà e diventerà un film cult. Dall’85 in avanti decide di dirigere alcune pellicole “Casablanca, Casablanca” (1985), vincitore del David di Donatello e di un Globo d’oro a San Sebastian. In seguito Nuti alterna a storie romantiche (‘Tutta colpa del paradiso’ nell’85, ‘Stregati’ l’anno dopo) all’agrodolce di ‘Caruso Pascoski di padre polacco‘ (1988) a ‘Donne con le gonne‘ (1991), passando per ‘Willi Signori e vengo da lontano‘ (1989). Nel 1994 realizza il travagliato OcchioPinocchio, ma non andrà benissimo. Andrà avanti con Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001).
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La depressione e l’incidente che gli cambierà la vita
È del 2003 – ricostruisce Ansa – un suo primo ricovero, è lui stesso a chiamare i pompieri perché si sente male; lo portano in ospedale dopo essere entrati in casa. Seguono questi ultimi anni di depressioni, cure, annunci di suicidio. Arriva poi un ricovero nel settembre 2006 al Policlinico di Roma, a causa di un ematoma cranico dovuto ad un incidente domestico. A novembre esce dal coma e, nel 2009, si comincia a parlare di due sceneggiature scritte da lui e di un libro: ‘Poesie raccolte’. Nel 2010 viene presentato al Festival di Roma un documentario ‘Francesco Nuti… E vengo da lontano‘ di Mario Canale, presentato come evento speciale in chiusura del Festival. Assente alla proiezione Nuti stesso, che dopo l’incidente domestico di quattro anni prima, è rimasto senza voce e sulla sedia a rotelle. Nel novembre dello stesso anno c’è la prima apparizione televisiva dopo il lungo periodo di assenza. L’attore e regista appare a ‘I fatti vostri‘ di Raidue. Nel 2011 Nuti si racconta nel diario ‘Sono un bravo ragazzo‘ (Rizzoli). Nel 2016 un’emorragia cerebrale e una nuova rovinosa caduta dalle scale di casa sua a Narnali, frazione di Prato lo riportano di nuovo nel giro di ospedali e cliniche. Nel 2017 la figlia di Nuti, Ginevra, rilasciò un’intervista al Fatto quotidiano affermando: «Adesso che sono maggiorenne ho chiesto di essere l’unica tutrice di mio padre perché penso che nessuno meglio di me possa prendersi cura di lui».
Il cordoglio, da Renzi a Carlo Conti
«In questa giornata così triste un pensiero per Francesco Nuti. Per le tante lacrime di questi quindici anni di dolore. Ma anche per le risate che ci ha regalato. Per me Caruso Pascoski (di padre polacco) vince su tutto e resterà IL film più divertente della mia gioventù. Lutto». Lo scrive su Twitter il leader di Iv Matteo Renzi. «Francesco era un grande che non ha bisogno di presentazioni: ha fatto la storia della commedia all’italiana, per noi che siamo venuti dopo, con Benigni, Poli e i Giancattivi è stato un punto di riferimento». Con la voce rotta dalla commozione Carlo Conti ricorda così con l’ANSA Nuti. «Con Pieraccioni e Panariello – sottolinea – abbiamo sempre guardato a lui come a un punto fermo per lo spettacolo, il cinema, la televisione, quella degli anni di Non Stop, della Smorfia, di Verdone, di Troisi, una generazione di fenomeni. Per non parlare dell’avventura cinematografica che ha rappresentato passaggi importanti per la commedia. Poi è nata anche una grande amicizia che ci ha visto spesso insieme. Il calvario lunghissimo che ha affrontato ci lascia senza parole, il mio abbraccio va soprattutto a Ginevra».
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