Firenze, la madre della piccola Kata ricoverata d’urgenza: «Ha ingerito candeggina». Anche il padre ha tentato il suicidio in carcere
Si infittisce di circostanze nebulose la vicenda di Kataleya Mia Chicillo Alvarez, la bambina di cinque anni scomparsa, il primo pomeriggio di sabato 10 giugno, da un ex hotel occupato di via Maragliane, a Firenze. La madre di Kata, di origini peruviane, nella giornata di oggi avrebbe tentato il suicidio, ingerendo una modesta quantità di candeggina. Portata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi, non risulta in pericolo di vita. Ieri, 11 giugno, la donna era già stata in pronto soccorso per un malore. Anche il padre, detenuto nel carcere di Sollicciano per reati contro il patrimonio, avrebbe tentato due volte il suicidio nelle scorse ore. L’uomo, alla notizia della scomparsa della figlia, avrebbe ingerito del detersivo: si è resa necessaria la lavanda gastrica. Rientrato nella casa circondariale, avrebbe provato a togliersi la vita una seconda volta questa mattina, 12 giugno, stringendosi dei cavi intorno al collo. Nei confronti del 27enne è attivo il piano di prevenzione del rischio suicidario. Intanto, sul caso di Kataleya la procura di Firenze continua a indagare per abbandono di minore e sequestro di persona.
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