Italia-Usa, Tajani vede Blinken e sblocca la visita di Meloni: «Sarà da Biden alla Casa Bianca a luglio»
Potrebbe svolgersi già tra poche settimane, nel mese di luglio, la prima visita ufficiale della premier Giorgia Meloni negli Usa. Lo ha detto parlano con i cronisti nel corso della sua visita negli Stati Uniti il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Stiamo lavorando per organizzare la visita della premier a luglio», ha detto Tajani a seguito dell’incontro “preparatorio” con il segretario di Stato Antony Blinken, ricordando che «c’è una visione comune tra Italia e Stati Uniti: sono il nostro principale alleato nel mondo». La calendarizzazione della visita di Meloni alla Casa Bianca è attesa da tempo, trascorsi otto mesi dal suo insediamento a Palazzo Chigi. Una tradizione per tutti i presidenti del Consiglio, in ossequio al legame atlantico «strutturale» per la politica estera, cui Meloni non può e non vuole rinunciare – a maggior ragione stante il suo forte investimento sul rilancio dell’alleanza con gli Usa. Nonostante la distanza politica con Joe Biden, dunque, l’incontro formale tra i due alla Casa Bianca potrebbe tenersi entro l’estate.
La sintonia di fondo e le distanze sul nodo-Tunisia
«Tra Italia e Usa c’è una solidarietà strategica, con legami forti, basata sulla difesa della libertà e della democrazia», ha ribadito Tajani nella conferenza stampa seguita all’incontro con Blinken a Washington. «Siamo d’accordo sull’Ucraina, vogliamo una pace che rispetti il diritto internazionale e la libertà della popolazione vittima di invasione, e c’è l’impegno comune per la stabilità nel Mediterraneo e nei Balcani», ha sottolineato il ministro. Eppure sul nodo meditteraneo più strategico al momento per l’Italia, quello della Tunisia, da Blinken non sembrano essere arrivate significative aperture. «Condividiamo la preoccupazione dell’Italia per la situazione economica in Tunisia. E apprezziamo il lavoro della delegazione guidata da Giorgia Meloni e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen», ha concesso il segretario di Stato. Che ha poi aggiunto, però, che «le decisioni che servono per avere i fondi dall’Fmi spettano a Tunisi». «Vogliamo che la Tunisia si risollevi, ma il governo deve decidere dove andare», ha detto Blinken, sottraendo ancora una volta la Casa Bianca al pressing italiano (e in parte europeo) per sostenere finanziariamente il discusso governo tunisino in chiave di contenimento dei migranti. «Italia e Usa lavorano a stretto contatto sulla questione», ha concesso soltanto Blinken.
La visita negli Usa nel giorno della scomparsa di Berlusconi
Tajani è stato raggiunto questa mattina a Washington dalla notizia della scomparsa del suo mentore politico, Silvio Berlusconi, con cui aveva mantenuto sino all’ultimo i più stretti contatti. «È un segno del destino che io sia qui proprio oggi che è mancato Silvio Berlusconi perché per lui gli Stati Uniti erano il più importante alleato», ha commentato commosso Tajani nel corso della conferenza stampa, ricordando che l’ex premier considerava l’Italia «il miglior amico degli Usa: ha sempre ringraziato i giovani soldati americani caduti per difendere la libertà e la democrazia in Italia».
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