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Roma, giallo sulla coppia di coniugi trovati morti. L’annuncio sui social: «La mia vita e quella di Simona finiscono qui»

13 Giugno 2023 - 14:35 Redazione
L'uomo si è ucciso davanti a un centro commerciale della zona, lei è stata ritrovata a casa senza vita

«Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre – si legge nel messaggio -. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell’Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male». Con questo messaggio sui social, Valerio Savino, a Roma, nell’Ardeatino, ha salutato tutti, pochi minuti dopo la morte della compagna, Simona Lidulli, per poi togliersi la vita. Il corpo della donna è stato trovato privo di vita, sul letto, in un’abitazione in via Adolfo Consolini. Savino, su cui sono scattate subito le ricerche, è stato ritrovato morto all’interno della sua auto, in un parcheggio di un centro commerciale della zona. Si sarebbe ucciso con un colpo di pistola. Il macabro messaggio è rimasto ancora lì, sulla sua bacheca. Tanti i commenti degli amici sotto. Alcuni non sembrano informati sul gesto. «Rifletti e vedrai che vale la pena di andare avanti», invita un amico dell’uomo. E ancora: «C’è sempre una soluzione o qualcosa da fare, non lasciarti prendere dallo sconforto rifugiandoti e facendoti del male, ti prego». Oramai però è troppo tardi. Anche per i carabinieri, probabilmente avvertiti da uno dei contatti, che sono riusciti a intervenire dopo poco nello stabile in cui viveva la coppia. Quello che inizialmente era stato interpretato come un omicidio-suicidio si sta rivelando come un doppio suicidio. Già, perché anche Simona avrebbe comunicato il suo commiato virtuale. «Addio», è l’ultimo post sulla sua bacheca. Sotto un amico, dopo aver saputo della morte di entrambi, commenta: «Riposa, adesso che la tua anima raggiunge l’universo, ritrova la pace». Non solo: messaggi d’addio sono stati trovata sia a casa che in auto. Un gesto condiviso e pianificato. All’origine della terribile scelta forse la malattia di uno dei due. Le indagini – coordinate dal sostituto Michele Prestipino – sono affidate ai carabinieri.

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