Dalla tv del 1936 regalata dalla Regina Elisabetta ai grandi dipinti del 5-600: ecco cosa c’è ad Arcore, la casa di Berlusconi – Le foto
La sola stanza che non volle aprirgli fu quella del cosiddetto “Bunga-Bunga”, ma tutte le altre di villa San Martino, la sua residenza di Arcore, le fece vedere e filmare ad Alan Friedman, il giornalista che da quegli incontri trasse un film e un libro sulla vita del Cavaliere con lo stesso titolo: “My Way”. Proprio all’inizio di quel film-intervista Berlusconi fece da Cicerone a Friedman facendogli vedere oltre che alle sale dove molti sono stati anche la cappella privata con le foto dei genitori e della sorella che non c’era più e poi il suo orgoglio: la pinacoteca di Arcore, dove insieme a tanti quadri di minore valore, erano esposti veri e propri capolavori. Ecco un Tiziano, poi un autoritratto di Rembrandt, e qui quello che era stato ritenuto un Raffaello e poi però è stato “retrocesso” a opera di scuola raffaellita.
Dalla pinacoteca si sale a una parte più moderna della villa fatta costruire proprio da Berlusconi per ritagliarsi una parte ufficio dotata di tutto. C’è una scala che porta in cima da cui ci si affaccia su quello che era un pozzo interno alla villa. Là c’è una stanza con tutti i doni ricevuti da fan e ammiratori, e poi il suo vero proprio ufficio. Al centro la scrivania da cui il leader di Forza Italia ha fatto tutti i suoi collegamenti tv. Ma tutt’intorno sembra di essere in un bazaar.
C’è la foto a dimensione umana di Silvio quando a 16 anni ha iniziato a cantare sulle navi. Ci sono i trofei del Milan, ci sono i modellini della flotta aerea della Fininvest fra jet privati ed elicotteri. C’è la foto di Pratica di Mare quando riuscì a fare stringere la mano al presidente Usa George W. Bush e a quello russo Vladimir Putin.
C’è soprattutto una chicca che sembra a vederla in bachelite oggetto di puro modernariato: «è una televisione del 1936, anno della mia nascita», spiegò Berlusconi a Friedman, «che mi ha regalato la Regina Elisabetta: all’epoca in Italia non esisteva ancora, ma in Inghilterra c’erano i primi modelli». Ci sono statuette che sembrano di epoca romana «e vengono dalla Libia: me le ha regalate Gheddafi». E poi chincaglierie: modellini di barche d’epoca, trofei di altre squadre possedute dal gruppo, le foto con la prima moglie Carla Dall’Olio nel lontano 1960, e quelle di tutti gli altri familiari. Una casa-mausoleo che può diventare museo ma certo non messa sul mercato.
Leggi anche:
- Funerali di Berlusconi, Conte non ci andrà. Presenti Schlein e Renzi, politici spaccati: chi ci sarà e chi no
- La copertina di Charlie Hebdo sulla morte di Berlusconi: «Il suo testamento». Nella vignetta l’attacco anche a Meloni
- «No al minuto di silenzio per Berlusconi», cortocircuito al Consiglio regionale della Liguria: in aula restano solo M5s e Pd