Firenze, parla il padre della piccola Kata: «L’hanno rapita, è stato tutto pianificato. Ma non è una vendetta contro di me»
Scarcerato temporaneamente dalle autorità per poter stare vicino alla famiglia in un momento tanto delicato, il padre di Kata, la bimba peruviana scomparsa a Firenze sabato scorso, è rientrato a casa, e nella serata di mercoledì ha partecipato alla nuova fiaccolata indetta dalla comunità locale peruviana per pregare e chiedere a chi eventualmente l’avesse rapita di riconsegnare la piccola. Uno scenario questo che è dato per certo dal genitore, fermatosi a parlare con i giornalisti al termine del corteo. «L’hanno rapita, è stato pianificato tutto. Non ci sono telecamere. Sanno cosa hanno fatto, loro», ha detto Miguel Angel Chicllo Romero, che sta scontando una pena per furto e utilizzo indebito di carte di credito. L’uomo ha escluso tuttavia che quanto accaduto alla figlia si configuri come una vendetta o una punizione verso lui o la famiglia. «Non ho debiti, non ho problemi con nessuno: io so quello che ho fatto, ma l’ho fatto per la famiglia. Questa è una prova di Dio». Così come la madre della piccola, anche Romero si è infine detto certo, comunque, che Kata «è viva e ritornerà». Ai connazionali scesi in piazza, il padre della bambina aveva detto poco prima parole simili: «Voglio lottare, sono sicuro che la bambina tornerà a casa. Ho commesso molti errori, questo passaggio è una prova, Dio a volte ci mette alla prova. Proverò a cambiare vita per il bene della bambina, della famiglia, di mia moglie, del mio bambino, dei miei genitori», aveva garantito Chicllo Romero, prima di ribadire l’appello: «Aiutatemi a ritrovarla».
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