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Torino, l’azienda agricola che alleva grilli e insetti con i fondi europei per produrre farine

14 Giugno 2023 - 09:34 Redazione
farina di grillo alimenti prodotti dove si trova
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Italian Cricket Farm nel corso degli anni è diventata la più produttiva azienda italiana nell'allevamento degli insetti in Italia

Si chiama Italian Cricket Farm, ed è diventata la più grande azienda agricola che alleva grilli e altri insetti in Italia. L’azienda che ha aperto i battenti producendo mangimi per animali domestici e poi per animali da reddito, nel corso degli anni ha avviato un processo di riconversione, e ora produce farina di grillo a uso alimentale, allevando insetti. L’impresa si trova a Scalenghe, in provincia di Torino e l’ad Ivan Albano, all’edizione torinese di Repubblica, spiega che a causa delle normative italiane ha avuto alcuni problemi burocratici, perché la legge italiana vieta di somministrare animali come cibo negli allevamenti, e questo vale anche per gli insetti.

Una vecchia norma

«È una vecchia norma, attuata ai tempi della mucca pazza, ma mai cancellata – spiega Albano -. Ora però una normativa europea supera le circolari passate e autorizza l’uso di insetti per l’alimentazione di galline, maiali, cavalli e pesci, presto anche per le mucche». E le farine di grillo ad uso alimentare? Come spiegato dall’ad, un chilo di farina di grilli costa circa 50 euro: per produrlo servono 7.000 insetti e si usano nella loro interezza: una volta essiccati, vengono completamente macinati e diventano farina. Parlando dell’allevamento, l’ad di Italian Cricket Farm spiega: «In ottocento metri quadri produciamo le stesse proteine di un allevamento di mucche con 250 capi». In media, dall’azienda esce un milione di grilli al giorno, «un decimo del fabbisogno degli allevamenti».

Il mercato degli insetti

Secondo gli esperti il mercato degli insetti arriverà al suo exploit tra 10 anni, ma Albano spiega: «Gli allevamenti intensivi non sono più sostenibili, la crisi delle proteine era prevista nel 2030, ma con 8 miliardi di persone sul pianeta è già arrivata, è un dato di fatto». Recentemente inoltre l’azienda è stata coinvolta nel progetto europeo Corosect, e ha ricevuto 10 milioni di fondi europei per robotizzare alcuni passaggi della propria produzione. Le previsioni di crescita future, dato l’aumento progressivo di domanda, sono più che rosee.

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