La dinamica dell’incidente di Casal Palocco: «La Lamborghini aveva la precedenza sulla Smart»
La dinamica dell’incidente di Casal Palocco è ancora un mistero. Lo scontro tra il Suv Lamborghini e la Smart ForFour che ha causato la morte di Manuel Proietti, 5 anni, si è verificato all’incrocio tra via Archelao di Mileto e via Macchia Saponara. L’avvocato Francesco Consalvi, che rappresenta lo youtuber 20enne Matteo Di Pietro, ha detto che la Lamborghini del suo assistito aveva la precedenza in quel tratto. Intanto ieri il titolare della Skylimit Gabriele Morabito ha detto che non c’è stata nessuna irregolarità nel noleggio. Le perplessità erano nate immediatamente dopo l’incidente. La perquisizione a casa dell’indagato servirà a reperire altri video dell’incidente.
La ricostruzione e la velocità
«È giusto fare chiarezza su alcuni punti. Il primo tra tutti, immortalato nelle foto dell’incidente è che la guidatrice della Smart viaggiava nella corsia opposta a quella su cui marciava la Lamborghini Urus e che a lei sarebbe spettato dare la precedenza», ha detto l’avvocato. Decisiva sarà da questo punto di vista la consulenza tecnica sul veicolo. «In secondo luogo non vi erano tracce nel mio cliente di eccitanti o simili, diversamente l’autorità giudiziaria sarebbe pesantemente intervenuta con qualche misura cautelare. Così non è stato». Il Messaggero fa però notare che il Suv noleggiato a 1.500 euro viaggiava a una velocità sostenuta. Che potrebbe essere quindi di molto superiore a quella consentita. Anche se la precedenza era del Suv, è il ragionamento, l’alta velocità non ha consentito alla Lamborghini di evitare la Smart.
La dinamica
La procura di Roma affiderà nelle prossime ore incarico ad un consulente per effettuare l’analisi del cellulare di Matteo Di Pietro, il ventenne youtuber che era alla guida del Suv Lamborghini. Obiettivo degli inquirenti è verificare se sul cellulare del giovane ci siano video girati nella fase precedente, durante o anche successiva all’impatto. La dinamica dell’incidente per ora viene ricostruita così:
- alle 15.40 di mercoledì 14 giugno la mamma Elena sta accompagnando a casa Manuel e la sorellina dopo il pranzo di fine anno a scuola;
- la 29enne procede sulla Smart per via di Macchia Saponara e svolta a sinistra per via Archelao di Mileto in un punto consentito;
- in quel momento sopraggiunge in senso opposto il Suv Lamborghini dei cinque youtuber, guidato da Matteo Di Pietro;
- il Suv procede oltre il limite di 30 km/h: il 20enne tenta una frenata ma l’impatto con la Smart è inevitabile e devastante
Le testimonianze
La ricostruzione dei testimoni è molto diversa da quella dell’avvocato. Per le vie di Casalpalocco non si parla d’altro da due giorni. Il suv «gli è andato addosso, ha preso la Smart da tutte e due le parti e l’ha trascinata», dice all’agenzia di stampa Ansa Valeria, una diciottenne che ha assistito all’incidente. Poi ripete quel che tutti sostengono: «Sicuramente correvano, non ho visto come si sono presi, ma ho visto il botto». E ha visto il piccolo Manuel. «È stato bruttissimo. Ho dovuto chiudere gli occhi, sono scoppiata a piangere e sono dovuta andare via». Valeria ha anche visto uno dei ragazzi scendere dall’auto. «Aveva una maglietta bianca, è andato verso la Smart a vedere se stavano bene. Ma nessuno gli ha risposto». «Questa storia – dice un residente – ci è arrivata addosso come un proiettile, poteva accadere ad ognuno di noi».
La perquisizione
I carabinieri hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione del ragazzo e presso la società TheBorderline. Fondata a giugno dello scorso anno da Di Pietro e da Leonardo Golinelli, studente della Bocconi, la Srl ha come oggetto sociale la “conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”. La sua sede legale è in zona Gregorio VII, a pochi passi dal Vaticano. E nei primi sei mesi di attività ha fatturato circa 190mila euro. Sull’auto c’erano anche Vito Loiacono “Er Motosega” e Alessio Ciaffaroni “Ciaffa”. E altre due persone a bordo (un ragazzo e una ragazza) estranei alla società e all’incidente. Secondo alcuni testimoni oculari, infatti, anche dopo il tragico scontro alcuni dei ragazzi avrebbero continuato a riprendere con le videocamere dei cellulari. Scatenando la reazione delle persone accorse a prestare aiuto.
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