Dai diritti queer secondo Michele Bravi alle icone femministe con Sabrina Efionayi: la seconda serata di «Open Space» – Il video
«Lotta alle discriminazioni? Dobbiamo partire dall’educazione», esorta Michele Bravi. «Non basta! C’è bisogno di entrare negli spazi di cultura, di potere e rappresentazione, altrimenti quel lavoro è impossibile da fare», replica l’attore e attivista lgbtqia+ Pietro Turano. Discriminazioni, razzismo, la musica come strumento di lotta e femminismo: sono questi i temi affrontati nel secondo dei sei eventi del ciclo Open Space: le lotte che costruiscono il futuro. Dopo il primo incontro dedicato al rapporto tra giovani e politica, il secondo ha approfondito l’approccio cosiddetto intersezionale nella rivendicazione dei diritti. Un metodo che mira a dare voce e spazio non solo a coloro che subiscono la discriminazione di genere, ma anche quella legata al colore della pelle, alla provenienza geografica, alla classe sociale e alle disabilità. Erano sul palco:
- Sabrina Efionayi, scrittrice, autrice di Addio, a domani (Einaudi);
- Michele Bravi, cantautore, scrittore e attore;
- Mackda Ghebremariam Tesfau’, docente, ricercatrice e attivista antirazzista;
- Pietro Turano, attore, attivista lgbtqia+ e vicepresidente Arcigay Roma;
- Guglielmo Giannotta, attivista per la comunità transgender e presidente di Acet.
Sulla nostra pagina Instagram (@open_giornaleonline) è visibile il video integrale del secondo incontro di Open Space.
Il prossimo incontro
Il terzo incontro di Open Space titola Chi paga il conto della transizione ecologica? La giustizia climatica non può più aspettare. Ma spesso non sembra alla portata di tutti. Come finirà e quale forma di lotta funziona meglio? Sono queste le domande che i giornalisti di Open Gianluca Brambilla e Antonio Di Noto faranno ad Andrea Grieco, Miriam Falco di Ultima Generazione, Cibo Supersonico, e l’assessora all’ambiente del comune di Milano Elena Grandi. L’appuntamento è il 21 giugno dalle ore 19 alle 21 all’Ostello Bello di via Medici, 4 a Milano.
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