Forza Italia, al via la riorganizzazione dopo la morte di Berlusconi: lascia il tesoriere Messina, in pole per sostituirlo Fabio Roscioli
Mancano poche ore all’inizio del valzer di procedure e nomine che servirà a Forza Italia per riorganizzarsi, dopo la morte di Silvio Berlusconi. Il 22 giugno, alle 15, nella sede centrale di via in Lucina, il Comitato di presidenza si riunirà per sciogliere due nodi: il primo è la convocazione del Consiglio nazionale, che nominerà un presidente pro tempore fino al congresso del 2024 (già individuato nella persona di Antonio Tajani), il secondo è la «sostituzione del Commissario dell’amministratore nazionale», ovvero il tesoriere Alfredo Messina. L’ex senatore azzurro e manager di Fininvest, che ha la titolarità del simbolo elettorale di Forza Italia, lascerà l’incarico. Al posto dell’87enne, che per 30 anni ha lavorato a fianco del Cavaliere, potrebbe subentrare Fabio Roscioli: l’avvocato romano è stato presidente liquidatore del Popolo della Libertà, soggetto politico chiuso nel 2013 per lasciare spazio alla rinata Forza Italia. Secondo rumors di palazzo, Roscioli già da tempo starebbe seguendo l’andamento dei conti di Forza Italia e la sua nomina sarebbe un segnale, da parte della famiglia Berlusconi, di voler continuare a garantire la sussistenza del partito attraverso una persona di fiducia. Con la morte del padre, infatti, sono i cinque figli ad aver ereditato i circa 100 milioni di euro di debiti maturati dal partito nei confronti di Berlusconi. La sostituzione del tesoriere è considerata una decisione cruciale per il futuro del partito, soprattutto in vista delle imminenti elezioni europee: da statuto, è questa l’unica figura ad avere la titolarità d’uso del simbolo forzista nelle tornate elettorali.
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