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Nord Stream 2, il gasdotto è stato danneggiato da «piccole cariche esplosive»: l’inchiesta indipendente e le immagini del drone

21 Giugno 2023 - 23:41 Redazione
Un gruppo di giornalisti di diverse testate europee ha potuto ispezionare le condutture del gasdotto sabotato nel settembre 20222

Il 14 giugno scorso un gruppo di giornalisti di diverse testate europee ha effettuato un’ispezione del gasdotto Nord Stream 2, danneggiato irrimediabilmente lo scorso settembre. Nelle ultime settimane sono emersi alcuni dettagli dell’inchiesta che cerca di far luce sul mistero dei sabotaggi delle condutture che avrebbero dovuto portare il gas proveniente dalla Russia in Europa. A cominciare dalle rivelazioni del Washington Post, secondo il quale l’intelligence Usa sapeva delle intenzioni degli ucraini di portare un attacco in incognito al Nord Stream, tre mesi prima dell’incidente. Il consorzio di giornalisti del quotidiano francese Libération, del network danese TV2, della tedesca Rtl e del quotidiano danese Ekstra Bladet è stato portato nei pressi delle condutture danneggiate da un team di esperti che con un drone collegato alla loro imbarcazione da un cavo giallo ha poi ispezionato le acque e i tubi sottostanti, restituendo le immagini del sabotaggio, a più di 70 metri di profondità e dopo circa una ventina di minuti di ricerche.

Cosa dicono le immagini

Se i dubbi su chi abbia posizionato le cariche esplosive e abbia sabotato il gasdotto non possono essere dissipati, le immagini raccontano qualcosa di quello che accadde alle 2:03 del 27 settembre 2022. Nella parte inferiore, l’acciaio è molto netto e segue i contorni originali della saldatura tra due sezioni. Al contrario, nella parte superiore è lacerato e attorcigliato verso l’interno del tubo. Secondo gli esperti ai quali sono state mostrate le immagine catturate dal drone marino, il condotto è stato sabotato con piccole cariche esplosive, solo qualche chilogrammo, appoggiate direttamente sul tubo. Probabilmente con un drone radiocomandato da un’imbarcazione più grande, che è una delle ipotesi più valide di questi mesi di indagini.

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