Musk invita Zuckerberg a battersi sul ring. Il patron di Meta accetta: «Dimmi dove»
C’era una volta Celebrity Deathmatch. Questa volta, però, non si tratta di una sfida su un ring immaginario né di plastilina, bensì di un vero e proprio scontro tra due dei principali protagonisti del mondo tech contemporaneo: Elon Musk e Mark Zuckerberg. A lanciare il guanto di sfida è stato proprio il patron di Twitter e Tesla, che commentando un articolo in cui si parlava dell’intenzione di Meta di creare una piattaforma simile a Twitter (che dovrebbe chiamarsi Threads, ndr) ha detto: «Sono pronto a un battermi anche in gabbia, se lui (Zuckerberg, ndr) ci sta». I “cage match” citati da Musk sono gli incontri delle arti marziali miste che si svolgono nelle gabbie di MMA.
La risposta di Mark
Ma la risposta si Zuckerberg non si è fatta attendere: «Dimmi dove». E Musk ha replicato: «Vegas Octagon» a Las Vegas, riferendosi a una delle più note gabbie da combattimento del circuito UFC, l’Ultimate Fighting Championship, la più importante organizzazione globale che organizza gare di MMA. E Musk ha poi aggiunto: «Ho questa grande mossa che chiamo “il tricheco”, dove mi sdraio sopra il mio avversario e non faccio nient’altro». Zuckerberg invece da anni dedica parte del suo tempo libero proprio alle arti marziali, in particolare il jiu jitsu, e ha vinto anche svariate competizioni.
June 21, 2023
Lo scontro su Threads
Insomma, non è chiaro se Musk e Zuckerberg arriveranno veramente allo scontro in gabbia, ma la questione della possibile nascita di una nuova piattaforma del gruppo Meta simile a Twitter certamente non è stata presa bene da Musk ed è ben più seria. Anche perché l’obiettivo di Meta, come trapelato da diverse indiscrezioni, è quella di creare una piattaforma alternativa a Twitter, ma «gestita in modo sano», ossia Threads. Zuckerberg, dal canto suo, in passato non ha risparmiato osservazioni sulla platea di utenti che utilizza Twitter: «Ho sempre pensato che potrebbe essere usato da un miliardo di persone». Al momento se ne contano poco meno della metà, circa 450milioni di utenti. L’idea che molti utenti possano “traslocare” da Twitter a Facebook di certo non fa dormire sonni propriamente tranquilli a Musk, che più volte ha cercato di ostacolare la diffusione dei contenuti pubblicati su Twitter su altre piattaforme, incluso Facebook, Instagram e altri social, salvo poi fare un passo indietro. Come finirà?
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