Miriam Leone: «Vi racconto la giovane Oriana Fallaci tra amori tossici, un aborto e l’intervista a Marylin Monroe»
«Miss Fallaci» è una serie tv in otto puntate prodotta da Paramount+. A dare il volto alla giornalista e scrittrice è Miriam Leone che ha partecipato anche alla sceneggiatura. Racconta gli inizi di carriera a fine anni 50. A «La mia Oriana è la meno conosciuta, è ancora una ragazza che vuole farsi spazio in una professione dominata, all’epoca, dagli uomini. Prende in mano il suo destino: da fiorentina caparbia e inquieta parte per New York», dice oggi Leone al Corriere della Sera. Alla regia della serie ci sono Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella. E la storia parte da quando Fallaci riuscì a farsi inviare in America con la promessa di intervistare Marylin Monroe.
Le relazioni
«Oriana, in realtà, non ha alcun interesse nei confronti dei divi del cinema che considera delle “statue di cera”. Non si accontenta di occuparsi di moda o di cucina, il ruolo che di solito veniva assegnato alle giornaliste in quell’epoca. Il suo scopo è occuparsi di politica e, ben presto, riuscirà anche a diventare la prima inviata di guerra», spiega Leone. Che poi racconta anche della relazione con il collega Alfredo Pieroni. Nella storia c’è un aborto spontaneo, un tentativo di suicidio (presunto) con alcol e tranquillanti e il ricovero in una clinica psichiatrica. Un’esperienza che rievocherà scrivendo a un amico, ricordano «i letti con le cinghie di cuoio e le inferriate alle finestre». Alla fine l’intervista non va in porto. In compenso Fallaci riesce a parlare con Arthur Miller: «Poi nel 1958 pubblica I sette peccati di Hollywood e in seguito, a Los Angeles, entra nelle case degli attori più famosi, descrivendo con ironia e disincanto la “fabbrica dei divi”. Era capace di leggere negli occhi del suo interlocutore e capire cosa si nascondeva dietro».