Jj4 ed Mj5 si possono abbattere, il Tar dà ragione a Fugatti ma è tutto sospeso fino al 13 luglio. Sfuma anche l’ipotesi del trasferimento
Ha di che esultare il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti dopo che il Tar gli ha dato ragione sull’abbattimento degli orsi Mj5 e Jj4, ma il destino dei due plantigradi è tutt’altro che deciso, visto che ormai la vicenda è di fatto nelle mani dei giudici amministrativi. Intanto il Tar di Trento ha respinto il ricorso presentato dalla Lav e altre associazioni animalisti che volevano estendere l’impugnativa al Pacobace, il documento Ispra-Muse per la gestione degli orsi problematici, e alle linee guida della provincia che indicano l’abbattimento per gli animali pericolosi. I tre provvedimenti che prevedevano quindi di uccidere Jj4 e Mj5 restano efficaci, ma congelati almeno fino al 13 luglio, quando il Consiglio di Stato dovrà dare l’ultima decisione dopo la sospensiva delle ordinanze di Fugatti.
La sentenza del Tar Trento
Secondo i giudici amministrativi trentini, l’orsa Jj4 che aveva ucciso Andrea Papi «è transitata nella categoria degli orsi ad alto rischio per i quali la misura della rimozione è suggerita immediatamente dal rapporto Ispra Muse del gennaio 2021». Il tar Trento ha quindi respinto la domanda cautelare degli animalisti perché «il Presidente della provincia ha correttamente ascritto l’orsa Jj4 al massimo livello di pericolosità previsto dal Pacobace, e quindi ha adottato una misura proporzionalmente adeguata quale l’abbattimento. Inoltre non sussistono in provincia di Trento strutture idonee alla captivazione permanente dell’animale».
Il trasferimento impossibile
Fugatti prende la decisione del Tar Trento come una conferma della «bontà dell’operato dell’amministrazione e la correttezza delle scelte individuate». Ma finché il Consiglio di Stato non deciderà, il presidente della provincia di Trento non potrà toccare palla. A proposito poi dell’ipotesi di trasferimento, con il suggerimento delle associazioni animaliste di portare gli orsi problematici in Romania, Fugatti trova sponda proprio nell’ordinanza del Tar, che ha confermato come «questa iniziativa non è prevista nell’ordinamento. Va peraltro detto che nel corso dell’udienza non è stata nemmeno provata la concreta percorribilità del trasferimento dell’animale, anche in termini di sicurezza, fermo restando che le proposte non risultano vincolanti per l’amministrazione».
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