Torna Fenix, la festa dei giovani FdI. Il programma con mezzo governo (tranne Meloni): attesa per l’incontro-scontro tra Delmastro e Travaglio
È la quarta edizione di Fenix, la festa di Gioventù nazionale. Il movimento dei ragazzi e delle ragazze di Fratelli d’Italia, quest’anno, ha avuto le risorse e gli agganci per alzare il livello della kermesse: con i meloniani a guidare governo e Parlamento, la lista degli ospiti comprende le più alte cariche istituzionali. Dal 29 giugno al 2 luglio, al laghetto dell’Eur, ci sarà il presidente del Senato Ignazio La Russa, numerosi ministri e, forse in collegamento da Bruxelles, la presidente del Consiglio: Giorgia Meloni, in quei giorni, sarà impegnata nel Consiglio europeo. Il suo nome non è presente nel programma ufficiale. Nella ricca line-up della convention è previsto, invece, un confronto tra il direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio, e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Si preannuncia come l’incontro più caldo della quattro giorni. Giovanni Donzelli, responsabile nazionale del Dipartimento organizzazione di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: «Noi sappiamo quanto sia importante per il futuro che i nostri giovani si esercitino in feste di questo genere. Si è parlato di una “generazione Atreju”, se ora cresce una “generazione Fenix” sarà un bene per il futuro del nostro partito e dell’Italia». Donzelli ha rivendicato la scelta di ospitare dibattiti con giornalisti lontani dalla linea politica meloniana: «Noi non temiamo il confronto, non lo temono i nostri giovani». Ad aprire i lavori, un saluto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, «segno dell’apprezzamento e della stima del sindaco per l’impegno dei giovani in politica», ha commentato il deputato Fabio Roscani, presidente di Gioventù nazionale.
Leggi anche:
- Caso Report, Santanché tira dritto: «Dimettermi? E perché mai?». E rilancia Open to Meraviglia: «Presto vedrete Venere sugli sci»
- Daniela Santanchè, le indagini e il fallimento: così l’Inps può salvarla dalle accuse sulla Cig Covid
- Via le croci dalle vette (anzi no). Il ministro Santanchè: «Basita». Il presidente Cai: «Un equivoco, non c’è una posizione ufficiale»