Firenze, la carta del Dna per risalire a Kataleya: test a tappeto su tutti i residenti dell’ex Astor. Attesi nuovi riscontri anche dalle telecamere
A 17 giorni dalla sua sparizione, ancora nessun segnale concreto è emerso sul destino di Kataleya Alvarez, la piccola peruviana avvistata l’ultima volta nell’ex hotel Astor di Firenze sabato 10 giugno. La procura indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, sempre senza indagati. Ma dopo aver fatto sgomberare il palazzo occupato teatro del dramma e aver proceduto al censimento di chi vi abitava, ora gli inquirenti procedono le operazioni di setacciamento dei possibili indizi tramite nuovi riscontri scientifici. Gli ex occupanti dello stabile sono infatti stati sottoposti a test del Dna, così come una serie di reperti sequestrati nelle stanze della struttura all’indomani dello sgombero. I risultati dei test, riferisce l’Ansa, potranno servire per future comparazioni. Già pochi giorni dopo la sua sparizione, gli inquirenti avevano fatto prelevare infatti dall’appartamento dove viveva con la famiglia lo spazzolino da denti di Kata, utile ad isolare il suo Dna. Per provare a venire a capo del caso – non è ancora chiaro se e in che modo gli scontri tra clan per la gestione delle stanze dell’ex Astor sia legato alla scomparsa di Kata – i Carabinieri di Firenze continuano ad ascoltare come persone informate dei fatti gli ex occupanti della struttura, mentre investigatori e tecnici informatici proseguono a passare al vaglio i video delle telecamere della città, anche oltre il quartiere di San Jacopino. La convinzione degli inquirenti, secondo quando riporta La Nazione, è che chi abbia portato via o fatto del male alla piccola sia ancora in città. E vada dunque inchiodato prima che possa allontanarsi, eventualmente anche lasciando l’Italia. Dai riscontri di telecamere e test del Dna si spera di raccogliere nuovi indizi significativi.