In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀArrestiBergamoEvasione fiscaleFrodiInchiesteLombardiaRiciclaggioTasse

Bergamo, imprenditore finisce in carcere incastrato dal “cash-dog” Grisby. Nel caveau segreto cinque milioni di euro tra contanti, diamanti e orologi

28 Giugno 2023 - 17:13 Redazione
Roberto Polese è accusato di frode fiscale e autoriciclaggio. A incastrarlo un cane dal fiuto particolare

Roberto Polese, imprenditore di Martinengo (Bergamo), si trova in carcere mentre un suo collaboratore è finito ai domiciliari con le accuse di frode fiscale e autoriciclaggio. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza su ordine di gip di Milano, per richiesta del pm Paolo Storari. Lo stesso giudice ha disposto un sequestro preventivo di oltre 80 milioni di euro. Significativo, durante le indagini, il contributo del cash-dog delle Fiamme gialle di Linate, Grisby, che ha scoperto nella villa un caveau nascosto, protetto da porta blindata e codice d’accesso. All’interno beni e soldi per un valore totale di 5 milioni di euro. I militari hanno sequestrato oltre 2 milioni e 584.500 euro in contanti, 40 orologi di lusso, nonché diamanti, gioielli, lingotti, oltre 2.600 monete d’oro e d’argento.

Il caso del 2014 e il fratello, latitante, negli Emirati

Polese era già stato arrestato una volta nel 2014. «Bobby, Roby» fu arrestato in una inchiesta che mirò a scovare un «sodalizio criminale composto da cittadini notoriamente vicino ad ambienti di stampo mafioso» nella bergamasca. Tramite prestanome nelle imprese edili e evasioni contributive e fiscali milionarie, avevano accumulato soldi che prestavano ad imprenditori in crisi con tassi usurai da 194% a 316% di interessi. Stavolta secondo gli inquirenti – riporta il Corriere della Sera – Polese con il fratello Marcello, anche lui destinatario della misura di custodia cautelare in carcere, ma latitante negli Emirati Arabi Uniti, avrebbero commesso la frode fiscale, con l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e indebite compensazioni d’imposta. Le somme dei presunti reati fiscali e tributari sarebbero finite su conti correnti off-shore, per poi essere impiegate in attività commerciali in Italia e
all’estero e per l’acquisto di beni di lusso.

(in copertina foto di repertorio EPA/ARNE DEDERT)

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti