«Il libro per bambini è grassofobico»: e dopo la denuncia sui social l’editore lo ritira
«Il libro per bambini è grassofobico». È la denuncia sollevata sui social dalla semiotica e attivista bolognese per i disturbi alimentari, Maruska Albertazzi, a cui si è rivolta una mamma, preoccupata per la lettura che stava facendo il figlio di 4° elementare. «Le insegnanti hanno minimizzato le sue perplessità, così si è rivolta a me», dice Albertazzi citata da Repubblica Bologna. La lettura in questione, dalla morale pericolosa, ha come protagonista Carla. Ovvero una bambina «un po’ cicciottella», si legge nel testo. Che sottolinea, inoltre, come «oggi quelle come lei, sensibili, intelligenti, ma con qualche chilo di troppo, non vanno di moda». Ma non solo. La bambina – «che crescendo dimagrirà», recita ancora la lettura – nella favola viene chiamata “la cicciona” dagli amici. La sua più grande passione: la ginnastica artistica.
Le scuse dell’editore
Ma «ogni giorno – si legge in un altro passaggio della storia – la sua tutina fucsia le sta più stretta. Così deve rinunciare a questo sport. E per abbattere la tristezza si consola mangiando merendine in un ripostiglio segreto». Sul finale, quindi, «accetta l’amicizia dell’unica compagna che le si avvicina, ma a una condizione: per stare insieme a lei, Carla dovrà dimagrire». Dopo le denunce social, l’editore La Spiga ha chiesto scusa e promesso che «toglierà definitivamente tutte le copie dal mercato», del volume del 2015. «Possiamo però garantirle – scrive la casa editrice in un messaggio pubblicato sui social da Albertazzi – che lo scopo del volume era quello di motivare le ragazze e i ragazzi a uno stile di vista attivo e a un’alimentazione sana, siamo consapevoli di quanto il tema affrontato sia delicato e di come l’approccio a tali questioni sia in continua evoluzione».
La semiologa
Per la semiologa bolognese Albertazzi – che nell’adolescenza ha sofferto di anoressia nervosa – al quotidiano di Bologna ribadisce l’importanza di parlare ai bambini «in maniera sana del peso, come di un elemento della vita che va considerato sempre insieme ad altri fattori, da solo non vuol dire niente. Aiuta il fatto che ora ci sia tanta consapevolezza, a partire dai social».
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