Incidente Casal Palocco, la smart trascinata per 21,5 metri. Nessuna frenata del Suv: cosa dicono le perizie. E cosa ancora non torna
Rilievi, esami tecnici e testimonianze. Arrivano le carte processuali che ricostruiscono cosa è avvenuto lo scorso 14 giugno nell’incidente stradale di Casal Palocco, a sud ovest di Roma, provocato dall’impatto tra il Suv Lamborghini degli youtuber TheBorderline e la Smart dove due bambini viaggiavano insieme alla madre. In base all’analisi effettuata sui danni delle carrozzerie delle due auto, oltre all’esame del fondo stradale, emerge che «la velocità eccessiva della Lamborghini e la violenza dell’impatto contro la Smart sono avvalorate dall’assenza di tracce di frenata prima dello stesso, e dalla presenza invece di segni di scarrocciamento dopo la collisione, impresse dalla Smart per metri 21,70». Pertanto, come riferisce Il Corriere della Sera, la smart sarebbe stata trascinata per tutti quei metri dal Suv.
La precedenza
Uno dei nodi dell’inchiesta è proprio il tema della precedenza. Stando alla testimonianza della supertestimone Gaia Nota, la quale sarebbe salita a bordo del veicolo, in qualità di amica del gruppo, solo un chilometro prima dell’incidente, risulta cruciale che non ci sarebbe stata alcuna freccia inserita da parte della donna alla guida della Smart. Quest’ultima si sarebbe immessa nella corsia di sinistra senza frenare, né aspettare. Ma l’autista dello 016 indica, invece, una versione diversa sostenendo che la city car aveva azionato la freccia a sinistra per fare la svolta in tale direzione.
La dinamica dei fatti
Erano le 15,45 quando la Lamborghini Urus, noleggiata per 3.500 euro, stava sfrecciando a una velocità ben oltre quella prevista dai limiti stradali del posto. Secondo quanto riferiscono gli investigatori si tratterebbe di 124km orari. L’autista del bus parla, invece, di 80-90km/h. Poi l’urto con la Smart Fourfour, con a bordo Elena Uccello e i suoi due figli, il piccolo Manuel morto nell’impatto e la sorellina. Sulla Lamborghini c’era il 22enne Matteo Di Pietro e i giovani Alessio Ciaffaroni, Gaia Nota, Simone Dutto e Vito Ramon Lo Iacono.
I test di alcol e droga
Le autorità quel giorno hanno fatto fare alcuni test al giovane Di Pietro per verificare se avesse assunto alcol o droghe. È risultato negativo all’alcol test, ma «non negativo» alla cannabis. La gip evidenzia, inoltre, «l’assoluta inconsapevolezza da parte dell’indagato della necessità di rispettare le regole della strada osservando i limiti di velocità, soprattutto in quanto 20enne neopatentato e come tale tenuto ad applicare una maggiore prudenza».
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