«Prigozhin voleva catturare i leader militari russi», l’indiscrezione dall’intelligence russa che ha allertato il Cremlino
Yevgeny Prigozhin voleva catturare i leader militari russi nell’ambito nella rivolta armata da lui guidata della scorsa settimana. A rivelarlo è il Wall Street Journal che cita alcuni funzionari occidentali secondo i quali il leader della milizia Wagner avrebbe accelerato il suo piano di ribellione dopo essere venuto a conoscenza che l’intelligence sapeva della sua iniziativa. In particolare, Prigozhin – scrive il quotidiano americano – voleva catturare il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo dello stato maggiore dell’esercito Valery Gerasimov, nel corso di una visita in una regione a sud dell’Ucraina che i due stavano pianificando. Secondo l’intelligence occidentale, però, il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa, noto con la sigla FSB, avrebbe scoperto il piano due giorni prima che venisse eseguito. Viktor Zolotov, il comandante della Guardia Nazionale della Russia, una forza militare interna che riporta direttamente al presidente Putin, ha affermato infatti che le autorità sapevano delle intenzioni di Prigozhin prima che quest’ultimo lanciasse la sua “marcia della giustizia”. I piani dell’ex cuoco di Putin sono stati scoperti analizzando intercettazioni e immagini satellitari. Il leader della Wagner era inoltre convinto che una parte delle forze armate russe si sarebbe rivoltata contro i propri comandanti prima di unirsi alla marcia, mette in evidenza il quotidiano riferendo che i funzionari occidentali ritenevano che l’iniziale piano di Prigozhin avesse buone chance di successo ma è poi fallito quando c’è stata la fuga di informazioni che lo ha costretto ad accelerare i tempi. Tuttavia, il lancio prematuro dell’ammutinamento di Prigozhin, aggiunge ancora il Wall Street Journal, è fra i motivi che possono spiegarne il fallimento.
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