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No! Questo video non dimostra che gli astronauti sono attori in un enorme set acquatico

Ci sono spiegazioni ben più plausibili agli elementi rilevati come «prove» della teoria

Astronauti o sub? Questa è la domanda che accompagna un breve video in cui si insinua che le operazioni della Stazione spaziale internazionale (Iss) non siano state altro che una messinscena orchestrata in un enorme set subacqueo. La prova? Un riflesso nel casco di un astronauta.

Per chi ha fretta:

  • Sta circolando (di nuovo) una clip che secondo i complottisti dimostrerebbe che gli astronauti non sono altro che comparse in un enorme set acquatico.
  • In realtà il video è stato originariamente postato con un intento satirico.
  • Ci sono spiegazioni ben più plausibili agli elementi rilevati come «prove» della teoria.

Analisi

La clip sopracitata è stata condivisa su Facebook. In essa sentiamo una voce parlante che accompagna le immagini e afferma: «E qui eccone uno, che si vede su questo astronauta. Lo potete vedere là, nel riflesso? Riuscite a vederlo? Eccolo là, vestito di nero. Se il riflesso fosse solo un po’ meglio… Riuscite a vedere uno delle truppe oscure? Ma in realtà… è un sommozzatore!».

In basso nel reel, troviamo un link che rimanda a un video Youtube. Per la precisione, un contenuto postato nell’ottobre 2017 sul canale di Dino Tinelli, dal titolo: «Truppe oscure sulla ISS!!!».

A ben guardare tuttavia, neppure questo risulta la fonte originaria della teoria: la clip risulta la registrazione di un secondo video pubblicato su YouTube, sul canale Star Wars Explained. Che si intitola: «Shadow Troopers Explained – Star Wars Minute».

Nelle condivisioni complottiste, però, non viene preso in considerazione il tono scherzoso della fonte. Nella quale non si parla di «sommozzatori», ma di «truppe oscure» (ironico riferimento alla saga di Star Wars). C’è poi, nella versione che circola in ambienti cospirazionisti, un riferimento alla presenza di bolle in movimento, che dimostrerebbero che le missioni spaziali vengono realizzate in post-produzione. Si tratterebbe, sostengono, delle classiche bollicine che si creano nell’acqua, in questo caso nell’«enorme piscina» che fa da scenografia alla presunta messinscena.

In realtà, come spiegato a più riprese in passato da diversi esperti del settore come Paolo Attivissimo, un primo campanello d’allarme sulla veridicità di questa teoria dovrebbe scattare in noi dopo aver osservato la direzione in cui si muovono le «bolle»: ognuna ha una traiettoria diversa, a differenza di quanto accadrebbe se ci trovassimo davvero in acqua.

Le spiegazioni sulla presenza nello spazio dei materiali ripresi, d’altro canto, possono essere molteplici. Secondo una delle più probabili, si tratta di sostanze provenienti dall’interno del mezzo spaziale. Come spiegato a suo tempo da Attivissimo, dai vari sistemi di bordo, e mediante la depressurizzazione, «sfiatano e sospingono condensazione e residui d’ogni genere». Particelle che poi vengono urtate e sospinte in modo vario, come quello ripreso nel video.

*Nella visiera dell’astronauta manca un elemento per sostenere la presenza dell’astronauta all’interno di una vasca con dei sommozzatori: la luce del sole. Come spiega Dave Mckeegan in un video che sfata i miti su queste vicende, si dovrebbero vedere tutti i riflessi dell’acqua colpita dalla luce. Nel caso del video contestato dai complottisti questi non sono affatto presenti.

Conclusioni

Il video divenuto molto popolare in ambienti complottisti non dimostra che gli astronauti siano semplicemente delle comparse in un set subacqueo. La clip è stata condivisa originariamente in modo satirico, e ci sono spiegazioni ben più plausibili agli elementi rilevati come «prove» della teoria.

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*Paragrafo aggiunto in data 8 settembre 2023.

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