Primavalle, arrestato il 17enne sospettato dell’omicidio di Michelle Maria Causo
Dopo esser stato ascoltato tutta la notte in questura dalla polizia e dal pm incaricato dalla Procura dei minori, è stato arrestato il 17enne sospettato dell’omicidio di Michelle Maria Causo. La ragazza, coetanea del giovane originario dello Sri Lanka fermato la notte di mercoledì 28 giugno, è stata uccisa a coltellate, almeno 5 o 6, e secondo i primi accertamenti la giovane avrebbe cercato di difendersi dai colpi. Sarà l’autopsia a chiarire la dinamica dell’omicidio. Il corpo della 16enne è stato ritrovato da un passante in via Stefano Borgia a Primavalle, avvolto in un sacco nero abbandonato dietro i cassonetti della spazzatura. Le tracce portano fino a via Giuseppe Benedetto Dusmet: a 150 metri di distanza da quei cassonetti abita insieme alla madre il coetaneo della ragazza. Il sospetto degli investigatori è che il delitto si sia consumato lì. La perquisizione e l’interrogatorio sono andati avanti per tutta la notte. Al termine la polizia ha emesso un fermo, e diverse ore dopo l’arresto. Quando gli agenti lo hanno individuato, il minorenne aveva le scarpe ancora sporche di sangue.
Il cassonetto e il sacco nero
La polizia scientifica ha effettuato per tutta la notte rilievi nell’appartamento del ragazzo e della madre. Uno dei residenti della palazzina in via Dusmet ha detto che sua moglie ha sentito urlare tra le 15,30 e le 16: «Erano urla forti, diversi dagli schiamazzi. Quando sono sceso in strada la polizia aveva già chiuso la strada». Michelle Marie Causo è stata accoltellata diverse volte. L’assassino l’ha ferita al collo, alla schiena, agli arti. Quando l’ha caricata sul carrello della spesa per provare a occultare il cadavere, lei perdeva ancora sangue. A notarlo, con le coperte intrise, è stato un passante. È lo stesso testimone che avrebbe visto un giovane spingerlo fino alla zona del cassonetto. La polizia sta acquisendo le immagini delle telecamere della zona. Gli agenti hanno trovato alcune macchie di sangue che da un portone di un palazzo conducevano fino ad un cassonetto in via Stefano Borgia, una strade del quartiere popolare che si trova nel quadrante periferico a nord ovest nella capitale.
L’omicidio
Secondo una prima ricostruzione, che deve ancora essere vagliata, il giovane avrebbe tentato di gettare tra i rifiuti il cadavere della vittima, senza riuscirci. Il corpo, dunque, sarebbe rimasto nel carrello vicino al muro di cinta di un parco, poco distante dai cassonetti. L’omicidio risalirebbe a diverse ore prima, ma non è escluso che la 17enne possa anche essere morta da qualche giorno. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Un suo compagno di scuola ricorda che Michelle Maria Causo frequentava il liceo pedagogico Vittorio Gassman: «Era una ragazza intelligente, un po’ agitata, ma qui in questo quartiere difficile è facile». Una barista che lavora in un locale nei pressi di via Borgia ha raccontato: «C’erano tre pattuglie davanti al fornaio. Non ci credevo. Pensavo che si fossero fermati a fare dei panini. E invece è venuta una signora che passava ci ha detto che avevano trovato una ragazza morta con delle scie di sangue».
Chi è il ragazzo originario dello Sri Lanka
Repubblica scrive che il ragazzo è il fidanzato di Michelle Marie Causo. Le macchie di sangue si intravedevano anche sul pianerottolo di casa sua in via Dusmet. Tra le ipotesi del quotidiano c’è quella che la ragazza fosse incinta e che questo abbia scatenato un litigio tra i due. L’AdnKronos però smentisce che la ragazza fosse in stato interessante. E il fermato non era il fidanzato della vittima. Il cassonetto vicino al quale la polizia ha ritrovato il corpo si trova quasi all’incrocio con via Centurione Bracelli.
Foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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