Russia, cade la prima testa dopo l’insurrezione della Wagner: «Il generale Sergei Surovikin è stato arrestato», conferma il Financial Times
Il generale russo Sergei Surovikin è stato arrestato. La conferma è arrivata dal Financial Times, che cita tre fonti a conoscenza del dossier. Il suo arresto – spiega il quotidiano britannico – avviene mentre il Cremlino è impegnato in «un giro di vite sui simpatizzanti della Wagner dopo il fallito ammutinamento della milizia la scorsa settimana». Ma la figlia, Veronika Surovikin smentisce questa ricostruzione. «Non è successo niente al comandante in capo delle forze aviotrasportate», ha detto in un’intervista a Baza, «tutti sono al lavoro». Secondo la donna, il padre non appare sui social perché non è solito postare con continuità: «Non è mai apparso sui mass media ogni giorno e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche regolari». La notizia del fermo era stata data ieri – mercoledì, 28 giugno – dal Moscow Times e non è stata ancora confermata dal Cremlino. «La situazione con lui non era ok. Per le autorità. Non posso dire altro», ha detto una fonte. «A quanto pare, (Surovikin) ha scelto la parte di Prigozhin durante la rivolta, e l’hanno preso per le palle», ha continuato invece la seconda fonte, citata dal giornale di Mosca in lingua inglese. Del generale non si avevano più notizie da sabato, giorno della rivolta della Wagner. Secondo il New York Times, Surovikin era al corrente dei piani di ribellione della milizia. Non è ancora chiaro, però, se Surovikin, il capo delle forze aeree russe, sia stato arrestato con l’accusa di essere un complice della rivolta o se sia semplicemente detenuto per essere interrogato.
La scomparsa
Secondo il blogger militare Vladimir Romanov, Surovikin – noto anche come il “generale Armaggedon” per la sua spietatezza o “il macellaio di Aleppo’” per il ruolo avuto nella repressione dell’opposizione siriana – sarebbe detenuto nella prigione Lefortovo di Mosca. Alexei Venediktov, capo redattore della radio Ekho Moskvy, ha scritto su Telegram che la famiglia non ha contatti da tre giorni con il generale – per tre mesi, da ottobre a gennaio scorso, a capo dell’operazione militare speciale in Ucraina, prima di essere sostituito dal capo di Stato maggiore Valery Gerasimov – e che le sue guardie non rispondono.
La sfida di Prigozhin
Secondo le fonti americane è difficile pensare che Prigozhin avrebbe lanciato la sua sfida al potere, con la conquista della città di Rostov sul Don e poi con una marcia di centinaia di chilometri verso Mosca, se non avesse pensato di poter contare sull’appoggio di alte sfere militari. E ora Putin starebbe valutando se Surovikin sia coinvolto e come eventualmente reagire. Sempre da sabato non si sono più visti nemmeno il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov, ed è sparito dai canali Telegram l’ex presidente Dmitry Medvedev, che normalmente posta commenti ogni giorno. Intanto i media russi riferiscono di un incontro avvenuto ieri tra Putin e il comandante ceceno Ramzan Kadyrov, che sabato aveva manifestato la sua incrollabile fedeltà al presidente dicendosi pronto a “schiacciare” i rivoltosi con le sue forze speciali Akhmat.
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