Energia, l’allarme di Federacciai sui provvedimenti del governo: «Fanno salire i costi delle bollette del 35%»
«Mentre in Francia e in Germania i governi hanno preso misure ad hoc per l’industria ad alto consumo di energia, per sostenerla e consentirle di passare la crisi energetica, in Italia accade l’opposto». A dirlo è il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, il quale mette in allerta su un possibile «incremento del 35% del costo dell’elettricità per le aziende energivore». I rappresentanti di queste ultime sono particolarmente preoccupati dell’abolizione dell’esenzione degli oneri di trasporto e dispacciamento per i grandi carichi energivori e dell’eliminazione dei crediti d’imposta per le imprese. Si tratta di «due provvedimenti del governo, attualmente in sede parlamentare, che rischiano di mettere in ginocchio le industrie manifatturiere italiane», spiega Gozzi in un’intervista a Il Sole 24 Ore. «Con le due misure, gli italiani che già pagavano circa 100 euro a megawattora, ora rischiano di pagarla ben 120 euro a megawattora, in totale controtendenza rispetto ai competitor», aggiunge.
La proposta al governo
Ma il presidente di Federacciai annuncia anche una proposta per il governo che verrà presentata a breve. Si tratta di «un piano, da attuare entro la fine dell’anno, con una serie di misure che consentano all’industria italiana energivora di pagare l’elettricità quanto la pagano ora i tedeschi». E a cui l’associazione sta lavorando con il supporto di Confindustria. «Al governo – spiega Gozzi – chiederemo di assumersi le proprie responsabilità e di non mettere all’angolo la competitività delle nostre imprese, che già stiamo perdendo. Basta guardare il calo dell’export italiano negli ultimi 2-3 mesi».
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