È morto Vincenzo D’Amico: il giornalista ed ex calciatore aveva 68 anni
Vincenzo D’Amico, bandiera della Lazio negli anni Settanta e Ottanta, è morto all’età di 68 anni a Roma, all’ospedale Gemelli. Da due anni aveva ricevuto una diagnosi di tumore. «Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando», aveva annunciato lo scorso maggio. Nel 1974, a 19 anni, aveva vinto il primo scudetto della storia della Lazio. Dopo il suo ritiro dalla carriera calcistica, era diventato commentatore tecnico e nel 1999 era entrato in Rai. Tanta solidarietà aveva raccolto quel post dello scorso maggio, da parte di amici e tifosi che potevano vedere le informazioni private. L’ex calciatore era ricoverato in ospedale da tempo, e solo negli ultimi giorni le sue condizioni si sono aggravate.
La carriera
Verrà ricordato per i suoi 16 anni alla Lazio, tra dribbling ai limiti del possibile e gol decisivi. In Serie A era arrivato dalla primavera dei biancocelesti. Si era fatto notare agli occhi di Maestrelli nel 1972, in ritiro a Pievepelago. «Credevo di dover andare a giocare al Flaminio con la Primavera, invece mi hanno preso e portato all’hotel Fleming dove ho scoperto di essere convocato per la partita del giorno dopo. Io quella gara mi aspettavo di guardarla dalla tribuna, invece avrei giocato dall’inizio», raccontava. Al Torino ci giocò, ma non voleva andarci. Fu costretto per problemi economici della società. Mentre non cedette mai alle avances giallorosse. L’allora presidente della Roma, Dino Viola aveva tentato di convincerlo: «Caro D’Amico, Falcao e Liedholm vogliono che la porti alla Roma». D’Amico era stato lapidario: «Presidente, io sto alla Lazio». Il colore dei boccoli biondi era cambiato, l’amore per la maglia, no.
L’addio della Lazio
A pochi minuti dalla notizia è arrivato il messaggio di cordoglio della Lazio. «Leggenda biancoceleste e coraggioso capitano nei momenti difficili della Società – si legge nella nota firmata dal presidente Claudio Lotito – Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare, ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo e il suo infinito attaccamento alla maglia». E ancora: «Il presidente Lotito, a nome di tutto il Club, rivolge alla sua famiglia e ai suoi cari le più sincere condoglianze».
July 1, 2023