Il grande cantiere di FdI, si allarga la sede e Meloni piazza la sorella Arianna nel ruolo chiave: sarà lei a gestire il boom degli iscritti
Fratelli d’Italia è letteralmente un cantiere aperto con tanto di via vai di muratori da via della Scrofa 39, dove la sede nazionale del partito di Giorgia Meloni si prepara ad allargarsi visto che nel frattempo anche le esigenze del partito stesso sono diventate più ampie. Come racconta il Corriere della Sera, Meloni in persona ha deciso di rimettere mano alla macchina di FdI, piazzando in ruolo chiave innanzitutto sua sorella Arianna, moglie del ministro Francesco Lollobrigida. La sede intanto sarà quasi raddoppiata, prendendo anche parte del piano terra e altri spazi della Fondazione An, a cui sarà pagato un affitto più caro. Ma è nell’organigramma la grande novità: la riorganizzazione dei vertici prevede che Arianna Meloni si occupi del tesseramento. Già dipendente del partito, a parte una breve parentesi in Regione Lazio, la sorella della premier è ovviamente figura fidatissima che già conosce profondamente gli equilibri interni del partito, oggi alle prese con vero e proprio boom delle iscrizioni. Nel 2014, spiegano a via della Scrofa, FdI poteva contare su appena 25mila iscritti, saliti poi a meno di 50mila nel 2020. Da quando però è iniziata l’ascesa di Meloni, e con lei quella di FdI, «i tesseramenti sono più che quadruplicati».
Nella nuova organizzazione, Giovanni Donzelli è stato confermato capo dell’organizzazione. Tra i nuovi ingressi c’è l’eurodeputato Nicola Procaccini, che sarà responsabile dell’Ambiente, il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi, al quale sono affidati gli Enti locali, e il senatore Alberto Balboni con la delega alla Sicurezza. Restano nel quadro dei vertici Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia che della stessa materia è responsabile in FdI, la deputata Carolina Varchi, che si occupa di Mezzogiorno, e Federico Mollicone con la delega alla Cultura. L’ampliamento prevede una sala d’aspetto più ampia, visto che le quattro sedie all’ingresso che finora restavano mezze vuote, ora sono sempre occupate: «Da questo portone, fino a prima della vittoria alle ultime elezioni, passavano una ventina di persone al giorno – dice Alfonso, lo storico portiere tuttofare – Oggi arriviamo a 100-120: ce vorrebbe er viggile». La geografia degli uffici di FdI non cambia con la stanza di Meloni, che fu di Giorgio Almirante, poco più avanti. Qualche stanza dopo c’è quella di Donzelli, dove è ospitato un tavolo di radica che sarebbe stato usato da Gianfranco Fini. Ma a scrutare dall’alto che tutto vada come deve c’è sempre Arianna Meloni, alla quale la premier ha affidato il ruolo più cruciale.
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