Morta la mamma di Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa a Monteveglio. Le nozze con il padre, un mese fa, in ospedale
«Purtroppo oggi una cattiva notizia che mai avrei voluto dare. Anche Giusi è volata via. Dopo 15 mesi di lotta contro la malattia stanotte si è spenta. Sono sicuro che ora sia di nuovo con Chiara. Non ho parole. Continuo a dire che mi sembra di vivere un incubo». A parlare è Vincenzo Gualzetti, che in soli due anni ha perso prima la figlia 15enne Chiara, uccisa a coltellate da un coetaneo non lontano da casa, nel parco dell’Abbazia di Monteveglio, nel bolognese, e ora la moglie, con la quale si era sposato nemmeno un mese fa. Vincenzo Gualzetti ha annunciato la notizia della morte della sua compagna, avvenuta stanotte, su Facebook, dove in tanti seguono le pagine “Giustizia per Chiara” e “Vincenzo e Giusi“, create dopo l’omicidio della figlia. Una comunità virtuale, ma non solo, che in questi anni ha sostenuto la coppia nel loro dolore. I genitori di Chiara si erano sposati lo scorso 9 giugno. «Era un grande desiderio di Chiara, siamo sicuri che oggi era lì vicino a noi», scrisse Vincenzo. Una foto li ritraeva sorridenti insieme al sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno, che ha celebrato il matrimonio all’ospedale di Bazzano, dove la donna stava seguendo le cure. «Ci siamo sposati con grande gioia ma con la morte nel cuore. Era il grande desiderio di Chiara», disse il padre della ragazza. Dopo la morte di Giusi molte persone si stringono introno a Vincenzo, rimasto solo. Il sindaco Ruscigno ha dichiarato: «Il nostro ultimo incontro risale a pochi giorni fa quando con emozione ho celebrato il matrimonio tra lei e Vincenzo. Giusi e Vincenzo, colpiti dal più grande dei lutti, hanno dedicato quella giornata e i sorrisi che l’hanno accompagnata, alla loro Chiara. Giusi ha combattuto fino all’ultimo, con determinazione e una forza straordinaria. La stessa con la quale ha affrontato questi anni terribili».
L’assassinio di Chiara Gualzetti
L’omicidio di Chiara Gualzetti, commesso il 27 giugno del 2021, sconvolse la piccola comunità di Monteveglio. La ragazzina fu accoltellata e finita a calci e pugni dall’amico, 16enne, che l’aveva attirata in una trappola. Il giovane, detenuto nel carcere minorile del Pratello di Bologna, confessò poi agli inquirenti di aver agito perché guidato da un demone. A marzo di quest’anno per il ragazzo, nel frattempo divenuto maggiorenne, è stata confermata in Appello la condanna a 16 anni e quattro mesi.
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