Un museo Berlusconi ad Arcore? Così la famiglia vuole trasformare villa San Martino in un memoriale
Un parco a tema, una fondazione e un museo. La famiglia di Silvio Berlusconi ha un piano per villa San Martino. La residenza di Arcore dove è presente il mausoleo in cui sono ospitate le ceneri dell’ex premier diventerà il memoriale del Cavaliere. A parlare dell’argomento è stata la famiglia stessa ad alcuni esponenti di Forza Italia. E il Messaggero fa sapere che sono pronti due comitati. Il primo, quello scientifico, sarà formato da storici e il primo nome possibile è quello di Giordano Bruno Guerri. Il secondo sarà d’onore e comprenderà alcuni membri della famiglia e gli amici più cari. Tra cui Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Così la Fondazione Silvio Berlusconi diventerà lo sviluppo di quella intitolata al padre Luigi che si trova in via Senato a Milano.
Il memoriale di Villa San Martino
Il quotidiano spiega che così la domenica si andrà in visita al memoriale di Villa San Martino. Si potranno ammirare gli oltre 20 mila dipinti della Quadreria di Arcore. E ci sarà un ruolo anche per Marta Fascina. Nelle sale si manderà la voce del Cavaliere registrata durante i suoi discorsi più celebri. Tra i quali comparirà la famosa orazione per il 25 aprile ad Onna dopo il terremoto in Abruzzo. Ma il pezzo forte sarà la ricostruzione del set in cui è stato girato il video della discesa in campo. Che però si trovava originariamente a Macherio e non ad Arcore. Ma nel Museo Berlusconi sarà proiettato anche il lungometraggio “Il fiume della libertà”, confezionato per il ventennale di Forza Italia. E tra i cimeli non mancherà la copia del contratto con gli italiani firmato da Berlusconi da Bruno Vespa alla vigilia delle elezioni del 2001.
Le canzoni, i video, i taroccamenti
E poi le canzoni. Da “Azzurra libertà” a “Meno Male che Silvio c’è”. Si potrà anche toccare il pianoforte che Silvio suonava per gli amici. E si potranno anche ascoltare le canzoni di Trenet e di altri interpreti francesi che Berlusconi cantava per gli ospiti e diceva di aver imparato mentre lavorava sulle navi da crociera. Insieme a quelle napoletane scritte in tandem con Apicella. E poi video, spot foto, poster elettorali e tutto quello che era necessario per la campagna elettorale. Anche i taroccamenti tipo “Più tasse per Totti”. Lo rendevano euforico: «Sono la riprova che la campagna funziona», diceva.
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