Pnrr, caos asili nido. A rischio 100 mila posti: «L’Ue vuole solo strutture nuove»
È arrivata inaspettata l’obiezione della Commissione Ue sulla destinazione dei fondi del Pnrr concessi all’Italia per gli asili nido. A saltare, potrebbero essere 100 mila dei 264.480 posti la cui realizzazione deve essere ultimata entro il 2025. Il nodo riguarda il piano del governo italiano di ampliare l’offerta delle strutture esistenti, rifiutato dai tecnici comunitari, dato che i fondi del recovery plan sono da intendersi per la realizzazione di nuovi investimenti. Insomma, gli asili nido andrebbero costruiti, non migliorati. Un appunto che ha colto di sorpresa l’esecutivo, che non vede sostanziali differenze tra l’ampliamento e il miglioramento delle strutture attuali rispetto al costruirne di nuove e definisce quindi la mossa «ingiustificata e ostile», come riporta il Sole 24 Ore. Ad infastidire particolarmente il governo è stata, questa settimana, la notifica arrivata, pare, in maniera tardiva. E sembra che la Commissione non abbia alcuna intenzione di rivedere le regole per agevolare il percorso dell’Italia.
Le cifre
In ballo ci sono interventi per un miliardo, oltre il 20% dei 4,86 miliardi previsti nella operazione complessiva. E il governo non ha nessuna intenzione di rinunciare al progetto, considerato particolarmente importante anche in ottica natalità, tema particolarmente caro all’esecutivo. Se non arriveranno buone nuove da Bruxelles, quindi, i fondi dovranno essere trovati con la prossima legge di bilancio. A beneficiarne saranno soprattutto i comuni del sud, dove gli asili nido sono spesso carenti. Gli appalti sono già aggiudicati ma alcuni ritardi si sono cumulati nella fase di progettazione, per questo il governo è intenzionato a chiedere all’Ue una proroga di tre a sei mesi. Ma non è detto che arrivi, dato che pare la Commissione si sia irrigidita nelle ultime settimane.
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