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Sangiuliano su Sgarbi: «Già preso le distanze, non accetto lezioni». L’opposizione incalza Meloni: «Da donna e madre non dice nulla?»

05 Luglio 2023 - 15:59 Redazione
Il ministro della Cultura al question time della Camera dei deputati ha ribadito che «ritiene inammissibile il turpiloquio, tanto più in un luogo di cultura»

Dalla sala del Maxxi, ai banchi della Camera. La polemica per le parole del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nel corso del suo intervento durante la serata inaugurale dell’Estate al Maxxi di Roma, sono state oggetto del question time per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. In aula il ministro ha dichiarato: «Mi viene dato atto di aver preso le distanze da quanto detto (da Sgarbi), e io aggiungo: nettamente». Sangiuliano ha poi ribadito «inammissibile il turpiloquio, tanto più in un luogo di cultura», sottolineando che, da parte sua, il «rispetto per le donne è una costante della mia vita». Il ministro Sangiuliano ha poi ribadito che «la libertà di manifestazione del pensiero penso che debba trovare un limite nel rispetto delle persone». Il titolare del ministero della Cultura ha poi annunciato di aver «chiesto al presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, una articolata spiegazione sull’accaduto, che spero mi giunga presto». Nel corso dell’interrogazione, le opposizioni hanno chiamato in causa anche la premier Giorgia Meloni, sottolineando che sin da quando è scoppiata la polemica, in qualità di prima presidente del Consiglio e in qualità di «donna e madre» non si è ancora espressa sulle parole del sottosegretario della Cultura. Nei giorni scorsi, il ministro della Cultura era intervenuto per criticare le del sottosegretario: «La libertà di manifestazione del pensiero dev’essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone. Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri».

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